A Punta Ala la Bibbia di Chagall

Spettacolo

Fino al 24 agosto., presso l’Hotel Cala del Porto – Baglioni Residence Alleluja di Punta Ala, è in corso la mostra di Marc Chagall La Bibbia, un evento di particolare prestigio per la nota località turistica toscana, allestita dalla Fondazione Magna Carta.

Il percorso espositivo offre la possibilità di ammirare la splendida collezione dello Studio Guastalla, costituita da 105 acqueforti ispirate alle Sacre Scritture e realizzate dal grande Maestro russo tra il 1933 e il 1939 per l’editore e gallerista francese Ambroise Vollard. I personaggi biblici, “un’umanità antichissima in comunione con l’Eterno”, sono raffigurati con quello stile onirico e poetico che distingue tutta la produzione artistica di Chagall.

Nato a Vitebsk in una famiglia di ebrei osservanti, Marc Chagall, il cui vero nome era Moishe Segal, inizia ad avvicinarsi all’arte frequentando Yehuda Pen, l’unico pittore del paese, ed in seguito a San Pietroburgo con Leon Bakst, rivelando fin dal principio quella sua personalissima pittura costituita di immagini fantasiose e nostalgiche, dove compare un mondo immaginario frammisto alle simbologie della cultura ebraica.

Trasferitosi a Parigi, Chagall tornerà in Russia solo per alcuni anni, vivendo e lavorando prevalentemente nella capitale francese fino all’avvento del nazismo, che lo vedrà costretto ad emigrare negli Stati Uniti.

Nelle sue opere, oltre ai dominanti temi dell’ebraismo, appaiono talvolta l’orrore per le persecuzioni naziste, e le visioni della Terra d’Israele, che l’artista visiterà per la prima volta nel 1931 e dove realizzerà le famose dodici vetrate della Sinagoga dell’Ospedale Hadassah di Gerusalemme.

Quando l’editore e mercante d’arte Ambroise Vollard, dopo avergli commissionato le illustrazioni per Le anime morte di Gogol chiese all’artista di iniziare una serie di stampe per la Bibbia, Chagall iniziò un lavoro che si protrasse per 25 anni, completando 66 lastre prima della morte dell’editore, e terminando infine il lavoro nel 1956. Le stampe, ispirate ai dodici libri biblici e fedeli alle scritture, racchuidono anche elementi storici più contemporanei e più vicini alla cultura personale dell’artista: ambienti e oggetti tipici del folklore ebraico russo, immagini rappresentative della drammatica storia degli Ebrei in Europa, paesaggi della Palestina ebraica.

Colorate a mano nel 1957 dall’artista, la serie di incisioni venne pubblicata, dopo la morte di Vollard, dal critico greco Teriade.

Morto nel 1985, Chagall è stato uno tra i pochissimi artisti che, vivente, abbia esposto al Louvre.