Trent’anni fa nascevano i Power Rangers: curiosità sul loro lato ebraico

di Nathan Greppi
A milioni li hanno visti in televisione durante la propria infanzia, e anche senza averli rivisti per anni si ricorderanno ancora le sigle, le tute, le trasformazioni, i robot giganti da loro pilotati e i loro acerrimi nemici. Questo perché sin dalla loro prima apparizione in tv, avvenuta il 28 agosto 1993 (negli USA, mentre in Italia sono arrivati il 28 febbraio 1994), i Power Rangers hanno accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di molti ragazzi.

Come abbiamo già visto in un precedente articolo, produttori e artisti israeliani hanno contribuito in misura non indifferente a realizzare le serie dei Rangers, adattandole dal franchise giapponese dei Super Sentai. Per festeggiare i 30 anni dalla nascita del formato, un ulteriore approfondimento sugli aspetti legati al mondo ebraico, sia nelle tematiche che per i membri del cast.

Gli attori

Attori e doppiatori ebrei hanno dato un certo contributo alla riuscita della saga: tra coloro che hanno indossato le tute dei Ranger, non si può non menzionare Emma Lahana, alias la Yellow Ranger nella serie del 2004 Power Rangers Dino Thunder. Neozelandese trapiantata a Los Angeles, è tornata a far parlare di sé interpretando dal 2018 al 2019 uno dei personaggi principali della serie Marvel Cloak & Dagger. In alcune occasioni ha rivendicato pubblicamente il proprio legame con l’ebraismo, ad esempio partecipando nel 2022 ai workshop di Jews Talk Justice, un’iniziativa per formare celebrità e influencer su come utilizzare la loro visibilità per combattere in rete i pregiudizi verso gli ebrei.

Nel 2005 è stato il turno del canadese Matt Austin, che nella serie Power Rangers S.P.D. ha vestito i panni del Green Ranger. Curiosamente, in questo caso anche il suo personaggio è ebreo: nel quarto episodio, quando lui e il Red Ranger ricevono delle moto nuove, il secondo chiede scherzoso se il Natale fosse arrivato in anticipo, al che il Green Ranger risponde che è ebreo, e quindi “suppongo tu possa dire che Hanukkah è arrivata in anticipo” (inspiegabilmente, nel doppiaggio italiano sono stati tolti i riferimenti all’ebraismo). Sia Austin che la Lahana sono ricomparsi assieme nei rispettivi ruoli nel 2007, negli episodi 20° e 21° di Power Rangers Operation Overdrive.

Oltre ai panni degli eroi, a volte ci sono stati ebrei anche nella parte del cattivo: la figura più iconica, almeno per i fan della saga, è senza dubbio Divatox, strega spaziale e antagonista principale nel 1997 della serie Power Rangers Turbo e dell’omonimo film che l’ha preceduto. A interpretarla per metà degli episodi è stata Hilary Shepard-Turner, il cui vero nome è Hilary Shapiro.

Tra i doppiatori di personaggi non umani, c’è chi ha saputo reinventarsi e diventare famosa anche sulle nuove piattaforme streaming: è il caso di Alex Borstein, che nel 1996 prestava la voce alla perfida Queen Machina in Power Rangers Zeo e che dal 2017 è salita alla ribalta nel ruolo di Susie Myerson, della serie La fantastica signora Maisel, in onda su Amazon Prime Video. La nonna della Borstein era un’ebrea ungherese sopravvissuta alla Shoah, fuggita negli Stati Uniti dopo la rivoluzione ungherese del 1956.

Un altro doppiatore importante è il neozelandese Jeff Szusterman, che dal 2011 al 2012 è stato la voce del malvagio Master Xandred nelle serie Power Rangers Samurai e Super Samurai. Discendente di emigranti ebrei polacchi e ucraini, dal 2022 Szusterman è uno dei volti principali della sitcom Kid Sister, ambientata all’interno di una comunità ebraica ortodossa in Nuova Zelanda.

Riferimenti all’ebraismo

A parte la scena su Hanukkah di cui sopra, per il resto i riferimenti al mondo ebraico, così come alla religione in generale, sono stati sporadici. Nelle serie degli anni ’90, se ne possono ricordare due in particolare: il primo, nella terza stagione della serie originale, riguarda il matrimonio tra i cattivi Rita Repulsa e Lord Zedd, durante il quale gli sposi e i loro seguaci ballano al ritmo di Hava Nagila, una delle canzoni popolari ebraiche più conosciute. Un altro avvenne nella già citata serie Zeo, quando in un locale si organizza una festa multiculturale per raccontare come vari popoli e tradizioni festeggiano nel periodo natalizio, e un ragazzo ebreo spiega ai presenti le usanze e il significato di Hanukkah.