L'attentato alle Torri gemelle l'11 settembre 3001

L’11 settembre, il mondo ebraico e Israele. Un approfondimento a 18 anni dal massacro delle Twin Towers

di Roberto Zadik
Nessuno potrà mai dimenticare quel tragico 11 settembre 2001 che sconvolse New York e il mondo intero, col crollo improvviso e violentissimo di uno dei suoi simboli, le “Torri Gemelle” (Twin Towers) che si “sbriciolarono” trafitte da due aerei guidati dai terroristi di Al Quaeda. Infatti, in tema di ricorrenze, in questo triste giorno,  come rivela il Jerusalem Post di queste ultime ore Gerusalemme ha voluto ricordare l’accaduto con l’incontro fra una delegazione di poliziotti americani di alto livello che si è recata nella capitale israeliana per incontrare i loro colleghi israeliani e discutere di importanti accordi sulla sicurezza internazionale. I militari si fermeranno nello Stato ebraico per nove giorni dove gireranno il Paese, rafforzeranno la collaborazione fra i due Paesi e organizzeranno un tour motociclistico di due giorni in ricordo dei poliziotti morti sacrificandosi per il loro lavoro.

Ma cosa c’entra questa tragedia che ha colpito tutta la città di New York e moralmente gli Stati Uniti e l’Occidente col mondo ebraico e lo Stato di Israele? A questo proposito una serie di  interessanti omaggi del Jerusalem Post usciti in questa data ma nel 2015 e nel 2016. Nota come uno dei principali centri ebraici a livello mondiale, New York prima dell’11 settembre 2001 (notevoli anche i film “World Trade Center” di Oliver Stone e l’omonimo  film a episodi firmati da grandi registi, da Lelouch a Sean Penn)  era famosa  solo per elementi positivi e prestigiosi che caratterizzavano il suo mondo ebraico. Ma dopo quella strage tutto cambiò.

Le conseguenze per il mondo ebraico newyorchese e le sue reazioni

Il “Jerusalem” in quell’articolo del 2015 che riporta un approfondimento di un certo Gabe Friedman uscito su “Jewish Telegraphic Agency” cita numerosi collegamenti fra 11 settembre e mondo ebraico. Qui i più importanti:

  1. Fra gli impiegati dell’affollato “World Trade Center” c’erano molti ebrei ortodossi vi lavoravano da tempo. Tutto andava bene fino a quel giorno in cui  le loro mogli  diventarono “agunot”, ovvero vedove bloccate nel matrimonio col marito morto in quel disastro o disperso e impossibilitate a risposarsi.
  1. Nel 2007 mentre stava fuggendo da anni, dalle ricerche della polizia internazionale di mezzo mondo, Bin Laden osò dichiarare  in un messaggio videoregistrato che quanto era successo l’11 settembre era una “conseguenza” dei massacri in Palestina e Libano compiuti, secondo il leader di Al Qaeda “dall’infame alleanza fra Stati Uniti e Israele”.
  2. La crescita dell’antisemitismo. Da quel giorno negli Usa si è registrato un aumento dell’ostilità antiebraica da parte dei musulmani americani con un aumento degli attacchi antisemiti, secondo Abraham Foxman leader dell’ADL, anti Defamation Leauge, dell’11 percento. Questo perché, ha spiegato, “molti nel mondo  accusano Israele di essere responsabile del disastro delle Torri Gemelle”.
  3. Le dichiarazioni del premier Netanyahu, nel 2015, dove egli sui social, nel quattordicesimo anniversario del massacro esprimeva “piena solidarietà agli Stati Uniti per quello che è successo”.
  4. La testimonianza molto emozionante sempre sul “Jerusalem” il 12 settembre 2016 di un signore di nome Lou Balcher che sottolinea lo stato d’animo di un americano di religione ebraica in quell’anniversario. “Quel giorno il mondo non ebraico ha iniziato a capire qui cosa significhi essere un ebreo americano che sostiene Israele e la minaccia del terrorismo che questo Stato subisce e che gli Usa e lui sono minacciati da un pericolo comune. Era dai tempi di Pearl Harbour che negli Usa non c’era la stessa fratellanza e spero che questo anniversario spinga a rinnovare gli sforzi per la pace nel Medio Oriente.”
  5. Il ricordo del 2016 della giornalista Barbara Sofer che racconta sul “Jerusalem Post” del 12 settembre di quell’anno, che “nonostante un Oceano separi Gerusalemme e New York quanto accaduto è stato commemorato dall’Ambasciata Americana in collaborazione con il KKL, Keren Kayemet LeIsrael e il Jewish National Fund (Fondo nazionale ebraico). Si è trattato di un grande evento al quale hanno partecipato una serie di importanti enti e organizzazioni, come una delegazione di ufficiali di polizia, autobus di immigrati americani dell’organizzazione “Nefesh BNefesh” e le autorità cittadine come il sindaco Nir Barkat che durante l’11 settembre ha perso un suo amico Daniel Lewin, genio della tecnologia e valoroso comandante dell’esercito. Durante la cerimonia è stato recitato un Kaddish per tutte le vittime americane e israeliane.