Gli ebrei in Italia dal XVI secolo all’Unità? Sono racchiusi in un file

Studi di onomastica e di storia degli insediamenti e delle migrazioni, di demografia ebraica e della struttura socio-professionale degli abitanti degli insediamenti ebraici in età moderna: questi sono solo alcuni dei risultati ottenuti grazie ad una vasta ricerca negli archivi delle comunità ebraiche italiane, negli archivi di Stato e comunali, condotta da Luciano Allegra e da un team di ricercatori di varie università italiane, confluiti poi nel volume “Una lunga presenza. Studi sulla popolazione ebraica in italiana” (Zamorani, Torino, 2009). Il libro è uscito ormai qualche anno fa, ed è stato possibile grazie ad un’enorme banca dati costruita con le informazioni raccolte qua e là per l’Italia – dove erano conservati, dove sono stati resi accessibili, dove il tempo a disposizione per la ricerca ha consentito di arrivare.
Questo preziosissimo database contiene nomi, composizione dei nuclei famigliari, professioni, occupazioni, luoghi di residenza, date di nascita, di morte, di matrimonio, degli ebrei in Italia tra la metà del XVI sec. e la metà dell’800 – dalla Venezia Giulia, al Veneto alla Lombardia e al Piemonte, e ancora dalla Toscana, alle Marche al Lazio. In tutto 53.338 nomi che è stato possibile catalogare attraverso lo spoglio dei registri delle nascite, dei matrimoni, delle morti; da quelli degli iscritti alle comunità come da quelli della distribuzione del sale.

Sono “meri e bruti” dati, che solo lo studioso sa come leggere e interpretare, a seconda del tipo di ricerca che sta svolgendo, a seconda della storia che sta cercando di ricostruire.
Luciano Allegra, docente dell’università di Torino e coordinatore del progetto di ricerca che ha portato alla realizzazione di questa vasta indagine (ma ancora incompleta, visto che ancora mancano all’appello circa la metà degli archivi italiani), d’accordo con il suo team di lavoro, un anno fa ha deciso di donare questo importantissimo database alla Fondazione CDEC perché altri studiosi possano attingere a quelle informazioni e utilizzarle per i loro studi.
“È un dono di grandissimo valore e importanza” ci dice Liliana Picciotto, responsabile dell’archivio storico della Fondazione CDEC. “E siamo davvero contenti che il prof. Allegra abbia scelto il nostro istituto per depositare il lavoro di una ricerca che non stentiamo ad immaginare lunga e faticosa. Per noi questo dono è un ulteriore riconoscimento della validità del lavoro che il nostro Centro da decenni ormai svolge sulla storia e la presenza degli ebrei in Italia; rappresenta anche un impulso ulteriore a continuare sulla strada che abbiamo intrapreso, ovvero di costituire in Italia il luogo e la sede privilegiata per la conservazione della memoria degli ebrei. Del resto, le donazioni di documenti che ogni giorno riceviamo da privati – moltissime – e anche da enti ebraici – una delle ultime, in ordine di tempo, è l’intero archivio dell’ADEI di Milano – sono una dimostrazione costante di questo nostro ruolo”.