Il governo israeliano sta elaborando una proposta di legge secondo cui anche la domenica potrebbe diventare giorno festivo, come già accade in gran parte del mondo. Si tratterebbe insomma di avere anche in Israele il classico weekend all’occidentale, che comincia il venerdì pomeriggio e si conclude la domenica.
In tal caso la settimana lavorativa sarebbe di quattro giorni e mezzo.
Il ministro Silvan Shalom ha fatto notare che la domenica – che per gli israeliani è da sempre un giorno lavorativo – è ormai considerato festivo anche in molti paesi di cultura non cristiana come l’India, la Cina, il Giappone; anche diversi paesi musulmani si sono adeguati, è il caso del Marocco, della Tunisia, della Turchia.
A guadagnarci da questa mezza rivoluzione sarebbero l’economia, il turismo, i commerci – sostengono i fautori della proposta. Per motivi diversi, favorevole alla proposta, naturalmente, è la minoranza araba cristiana, mentre contrari sono invece sia gli esponenti del partito ultrareligioso Shas e gli arabi musulmani. Per i primi si tratterebbe di una norma che va contro l’ebraismo (“sei giorni lavorerai…”); per i secondi, oltre che di un danno economico, anche di una parziale negazione del rispetto del loro giorno sacro, visto che sarebbero costretti a lavorare il venerdì fino all’ora della preghiera.
Il premier Benjamin Netanyahu, comunque, ha già incaricato l’economista Eugene Kandel di analizzare il problema, tenendo conto degli aspetti economici, sociali, religiosi e culturali della questione.
Moshe Ronen, vicepresidente del Wolrd Jewish Congress, ritiene che Israele, in quanto stato democratico (e non solo ebraico) abbia il dovere di tutelare le sue minoranze; sulla base di questo principio è nettamente favorevole all’introduzione della domenica come giorno festivo.
Tu sei favorevole o contrario a questa proposta?