di Rossella De Pas
Bruno Osimo è l’autore di un libro curioso dal titolo “Dizionario affettivo della lingua ebraica”.
Docente di teoria e storia della traduzione, oltre che traduttore dal russo e dall’inglese, Osimo è partito dal proprio background culturale per realizzare quest’opera originale e, a tratti, estremamente divertente.
L’autore sceglie la struttura del dizionario, seguendo l’ordine alfabetico dei lemmi in ebraico che vengono accompagnati dalla traslitterazione latina e dalla traduzione in italiano, per ricostruire episodi e ricordare persone fondamentali della propria vita.
Come sottolinea nella prefazione “Nota sull’uso del dizionario”, infatti, “…Le quarantacinque voci presentano esclusivamente il puro significato affettivo delle parole. Per spiegarlo, l’autore usa la quantità d’informazioni esattamente necessaria…”.
La figura del protagonista è quella di un “ebreo per caso”, come lui stesso si definisce: va alla scuola ebraica ma anche alla scuola delle suore, osserva il kippur ma mangia panini con il salame. Accanto a lui si susseguono una serie di parenti ed amici (dal padre Felice alla zia Lucia, ai cugini Italo e Franco) ma la figura dominante della sua vita, la vera protagonista dell’intero libro, è la madre.
“Mia madre non parla né italiano né ebraico (questa dell’ebraico la dico così, a scanso di equivoci, perché molti quando sentono che sei ebreo non capiscono bene cosa vuol dire, e pensano che tu parli ebraico, anzi ‘ebreo’ o, a volte, ‘israeliano’): lei parla mammese, detto anche tampònico.
Questa lingua non è ancora stata analizzata, ma consiste fondamentalmente nel fatto che non si descrive la realtà come appare, ma come apparirebbe se non facesse paura. Se non mettesse in imbarazzo. Se non facesse provare dei sentimenti. Più che una lingua, è una difesa. È uno smorzamento, un ammosciamento.
È un’attenuazione. È un materasso, un respingente, un tampone.”
Il protagonista cresce con accanto una madre che non è in grado di esprimere i propri sentimenti e da ciò nasce la sua opera di traduzione dal mammese, una lingua in cui “ti voglio bene” si dice “complimenti”.
Dizionario affettivo della lingua ebraica, di Bruno Osimo, Alianti, 304 pagine, 16 euro.