Le Signore dello spirito: il 20 settembre un incontro all’Università della Svizzera Italiana

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di Redazione
“Dio creò gli esseri umani a sua somiglianza. Li creò uomo e donna”, recita la Bibbia. Ma qual è il ruolo delle donne rispetto aggi uomini nelle tre religioni monoteiste, secondo i testi sacri? Questo è il tema su cui verterà la conferenza organizzata dalla Goren Monti Ferrari Foundation, in collaborazione con il Corriere del Ticino e l’Università della Svizzera Italiana, nell’ambito del ciclo Eva e le altre, intitolata: “Le signore dello Spirito. quando le comunità ebraiche, cristiane e musulmane sono affidate alle donne”.

L’evento, con entrata libera, si terrà martedì 20 settembre alle 17.30 nell’Aula Magna dell’USI, in Via Buffi 13° Lugano.

Interverranno l’allieva Rabbina ortodossa, attrice e regista Miriam Camerini, suor Cristiana Dobner, priora di un monastero di clausura carmelitano e Maryan Ismail, Imama (Murshida) e antropologa. Un confronto moderato dal giornalista del Corriere del Ticino e scrittore Carlo Silini.

Dopo la Conferenza è previsto un rinfresco rispettoso delle regole Kosher/Hallal.

Le sacre scritture delle cosiddette “tre religioni del Libro”, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, contengono alcuni passaggi che sembrano adombrare la parità tra uomini e donne. “Dio creò gli esseri umani a sua somiglianza. Li creò uomo e donna”, recita la Bibbia senza menzionare una gerarchizzazione esplicita nel testo, come sottolineano oggi teologhe e teologi esperti di esegesi biblica. “Non c’è più né ebreo, né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna”, scrive l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati contenuta nel Nuovo Testamento. Leggendo questi passaggi, la differenza dei sessi non sembra incompatibile con l’idea di uguaglianza degli umani di fronte a Dio. Ma questa ontologia egualitaria, presente pure in alcuni versetti del Corano, è contraddetta dalla realtà storica.

L’esclusione delle donne dai territori del sacro rivela una gerarchia dei sessi nel campo religioso. Nelle tre religioni monoteiste la stessa figura di Dio – anche quando non viene rappresentata, come nella tradizione ebraica e musulmana – è in realtà maschile. Così, per molti secoli, le donne sono state escluse dai posti di comando nelle rispettive tradizioni e in parte lo sono tutt’ora. Qualcosa però si muove, ed è un fatto che oggi sia nell’Ebraismo che nel Cristianesimo e nell’Islam, esistono donne che guidano delle comunità religiose: rabbine, donne pastore, responsabili di comunità monastiche, perfino donne imam.

Saranno proprio tre rappresentanti di questi ambiti che martedì sera a Lugano testimonieranno la propria esperienza e faranno il punto sul delicato e a volte infuocato tema del potere delle donne nelle rispettive tradizioni religiose.