Su e giù per l’Italia alla scoperta dell’arte… israeliana!

Eventi
Cinema, letteratura, arte, da Venezia, a Mantova a Roma: sono molte le iniziative sparse qua e là che, da questa settimana fino alla metà di settembre, vedono protagonisti Israele e le sue migliori voci ed attori.
Venezia
A Venezia sono almeno tre gli appuntamenti da non perdere. Mercoledì  29 settembre si inaugura  il Padiglione israeliano della 13° Mostra Internazionale di Architettura.
Aicraft Carrier – Portaerei”, è il titolo dell’esposizione curata da Erez Ella, Milana Gitzin Adiram e Dan Handel – aperta fino al 25 novembre – e dedicata in particolare ai cambiamenti avvenuti nell’architettura israeliana a partire dal 1973. I curatori hanno preso il 1973 come data-chiave, anno di svolta per Israele, sia dal punto di vista politico e militare, per l’interesse strategico americano verso il Medio Oriente emerso con la guerra del Kippur, sia, di riflesso, dal punto di vista delle strutture sociali, economiche e territoriali di Israele, inclusa l’architettura. La mostra vuole gettare uno sguardo sugli ambienti costruiti che emersero a partire da quell’anno unendo commento visuale a materiale di carattere storico. “Gli ambienti, spiegano i curatori, raccontano non solo la storia dell’impatto senza precedenti del liberismo capitalista in un paese precedentemente fondato su un sistema di welfare di stampo socialista, ma anche quella di un nuovo orientamento culturale e architettonico oggi messo in discussione da un’altra profonda crisi”.
Sempre mercoledì 29 agosto, al Lido di Venezia, si inaugura la 69° edizione del Festival Internazionale del Cinema. Quest’anno al Festival del Cinema più antico d’Europa – la prima edizione risale all’agosto del 1932 – sono in programma ben sei film israeliani.
Si comincia giovedì 30 agosto con “Water” il film prodotto dall’Università di Tel Aviv, che inaugura La Settimana Internazionale della Critica. Si tratta di un film realizzato da otto registi, fra israeliani e palestinesi che insieme hanno dato vita al progetto di Yaev Perlov di considerare e affrontare il tema dell’acqua non solo da due diversi punti di vista, quello arabo e quello israeliano, ma anche come possibile elemento di comunicazione e unione. Sabato 1 settembre “Carmel di Amos Gitai, è fra i film presentati nella sezione “Proiezione speciale”.
Domenica 2 settembre invece  è la volta del  film in concorso “Lemale et Ha’Chalal” (Fill the Void) di Rama Burshtein. E’ la storia di una famiglia ortodossa di Tel Aviv e della figlia più giovane, Shin, costretta a scegliere fra il matrimonio con il giovane Yochav, di cui è innamorata e quello invece imposto dalla famiglia con il cognato, rimasto improvvisamente vedovo della sorella di Shin, Ester. Sempre domenica 2 settembre, per la sezione Fuori Concorso, è in programma un altro film di Gitai, “Lulluby for my father” dedicato alla famiglia del regista.
Per la sezione “Orizzonti”, mercoledì 5 settembre,  viene presentato il film dell’esordiente Idan Hubel “Menatek Ha-Maim” (The Cutoff Man), storia di un impiegato municipale addetto a chiudere la fornitura dell’acqua a chi è in ritardo con il pagamento delle bollette.
Per la sezione “Giornate degli Autori”,  il film di Amir Manor  “Hayouta e Berl” affronta il tema dei grandi cambiamenti economici e sociali in corso in Israele oggi, visti dal punto di vista di una coppia di ultraottantenni che, nell’impossibilità di dimenticare i propri ideali, decide di porre fine volontariamente alla proprie sofferenze. Nella stessa sezione, è presente anche il film dell’arabo-israeliana Hiam Abbass, “L’Eredità”, storia di una famiglia musulmana del nord di Israele in lotta per l’eredità.
Il terzo ed ultimo appuntamento veneziano è quello in programma domenica 2 settembre con la Giornata Europea della Cultura Ebraica. Venezia infatti quest’anno è la città-capofila delle iniziative che si svolgeranno in tutte le comunità ebraiche italiane, dedicate al tema “L’umorismo ebraico”. Numerosi gli eventi in programma nella città veneta: dalla proiezione di film, alla mostra “Jewish Humor in photographs, litography and video”, ai laboratori ricreativi per bambini e famiglie, fino alla spettacolo teatrale di fine giornata, “Shalom Bàit. La pace in famiglia. Scene d’interni di una famiglia ebrea”, ideato e diretto da Alexandra Wilson.
Mantova
Dal 5 al 9 settembre si tiene a Mantova, come ogni anno dal 1997, il Festival della Letteratura.
Fra gli ospiti di questa edizione, lo scrittore, fumettista e regista israeliano Etkar Keret che incontrerà venerdì 7 settembre Giulio Busi per parlare di letteratura ebraica dal punto di vista della diaspora e di Israele, e sabato 8 l’americano Nathan Englander con il quale affronterà invece il tema del racconto come genere letterario.
Sempre Keret sarà fra i protagonisti dell’incotro “scritture giovani”: una discussione a tre voci condotta da Chicca Gagliardo, insieme a  Antonia Baum e Eurig Salisbury, dedicata a come e, soprattutto, perché si inizia a scrivere.
Un altro ormai affermato protagonista delle letteratura contemporanea israeliana, ospite a Mantova sarà Eshkol Nevo che  sabato 8 settembre discuterà con Susanna Nirenstein, di Israele visto e vissuto da luoghi lontani – come accade ai protagonisti del suo ultimo romanzo, Neuland,  ambientato in Messico.
Roma
In attesa di conoscere il programma della prossima edizione del Festival Internazionale della Letteratura ebraica che si terrà a Roma dall’8 al 12 settembre, per chi si trova nella capitale, un appuntamento da non perdere è quello con la proiezione di “The Restoration” il pluripremiato film di Yossi Madmony in programma giovedì 30 agosto all’isola tiberina, nell’ambito del ciclo estivo di film, L’Isola del cinema.
Con “Boker Tov, Adon Fidelman”, Madmony affronta il delicato tema del rapporto padre-figlio, e implicitamente quello del rapporto fra due diverse generazioni e mentalità. Anton, infatti è  un misterioso ed eccentrico giovane che  arriva al laboratorio di restauro di mobili antichi di Yakov Fidelman, dove comincia a lavorare come apprendista. Fidelman invece è il vecchio mastro carpentiere, proprietario del negozio e  ultimo testimone di un mondo che lentamente sta scomparendo. Dopo la morte del socio Malamud, Fidelman si trova a dover fare i conti con il giovane e ambizioso figlio, Noah, avvocato in carriera che vorrebbe costringere il padre a chiudere definitivamente il negozio, in serie difficoltà economiche. Grazie all’aiuto e alla passione di Anton, Fidelman troverà il modo per salvare la bottega, il suo mondo, il suo vecchio e solitario stile di vita.