Moneta antica (Emil Algam/Israel Antiquities Authority)

Reperti con riferimenti alla Menorah del Tempio in mostra al Centro Davidson di Gerusalemme

Arte

di Ilaria Ester Ramazzotti
Un’antica moneta recante la più remota rappresentazione conosciuta della Menorah del Tempio è esposta per prima volta al pubblico al Centro Davidson nella Città Vecchia a Gerusalemme. Il prezioso reperto è parte di una esposizione inaugurata lo scorso 13 marzo contestualmente alla riapertura del centro, rinnovato e ampliato dopo tre anni di lavori, dedicata a reperti che contengono alcuni dei più antichi riferimenti al candelabro a sette bracci del Tempio di Gerusalemme.

La rara moneta risale al 40 a.C. circa, nel periodo romano, durante il regno dell’ultimo re asmoneo. È stata donata allo Stato di Israele nel corso degli anni Quaranta, durante il mandato britannico, ma non è chiaro dove e quando sia stata scoperta. “È la più antica rappresentazione artistica della Menorah, creata 107 anni prima della distruzione del Secondo Tempio – ha spiegato al Times of Israel il professor Yuval Baruch dell’Autorità israeliana per le antichità, che ha condotto gli scavi al Parco Archeologico Centro Davidson e che ha diretto le mostre al suo interno.

Della mostra aperta al Centro Davidson fa parte anche la Pietra di Magdela, rinvenuta nella città di Migdal nel 1929, che probabilmente fu un tavolo allestito in una sinagoga del I secolo per leggere la Torah. Le incisioni scolpite sulle sue pareti svelano diverse menorot e una possibile rappresentazione del Tempio di Gerusalemme. In mostra al pubblico per la prima volta c’è inoltre un pezzo di intonaco della Tomba di Giasone, scavata nella roccia del periodo del Secondo Tempio e ritrovata negli anni Cinquanta nel quartiere Rehavia della capitale dello Stato ebraico, che reca scolpite cinque menorot.

Pietra Magdala (Hanay/Wikipedia Commons)

La nuova area espositiva del Centro Davidson è stata progettata per poter combinare la mostra dei reperti archeologici con l’utilizzo di tecnologie interattive capaci di mostrare al pubblico com’era la vita durante i periodi del Primo Tempio e del Secondo Tempio. “Nel corso del tempo, le persone hanno trovato modi diversi per raccontare storie, una cosa meravigliosa per la condizione umana – ha detto al Times of Israel Darin McKeever, presidente e CEO della Davidson Foundation che finanzia l’omonimo Centro -. La nostra storia comprende anche questi manufatti e risale a queste pietre originarie, così possiamo raccontare la loro storia utilizzando i ritrovamenti archeologici e anche la tecnologia che oggi consente ai visitatori di comprendere meglio l’argomento che raccontiamo”.

Il Davidson Center è stato aperto nel 2001. Le nuove ali dell’edificio ospiteranno gallerie interattive e mostre di realtà aumentata per riportare in vita la Gerusalemme dei tempi antichi. Il Centro ha sede in un palazzo del periodo omayyade, costruito alla fine del 600 d.C. L’edificio si trova di fronte all’angolo sud-ovest del Monte del Tempio, lungo quella che era, per gli archeologi, la strada principale utilizzata dai pellegrini che salivano al Tempio attraverso la Porta Hulda. Prima della sua chiusura, il Davidson Center accoglieva circa 250 mila visitatori all’anno.

(Foto: Moneta antica (Emil Algam/Israel Antiquities Authority)