Vita Ebraica

VOCI DA ISRAELE, Israele nella tempesta del mondo

Appuntamenti

di Associazione Italia Israele di Milano
Giovedì 27 febbraio, ore 20.15 (21.15 Israele) l’Associazione Italia Israele di Milano invita a VOCI DA ISRAELE, Israele nella tempesta del mondo. Un’analisi di Sergio Della Pergola, in dialogo con Ferruccio de Bortoli, Presidente Fondazione Corriere della Sera. Introduce e modera Davide Assael, Presidente Lech Lechà.

 

Parashat Mishpatim. La schiavitù, punto di partenza per la conquista della libertà

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Un principio fondamentale del rapporto di Dio con noi è che egli non ci costringe a cambiare più velocemente di quanto sia possibile per nostra libera scelta. Quindi Mishpatim non abolisce la schiavitù, ma mette in moto una serie di leggi fondamentali che porteranno le persone, anche se con il loro ritmo, ad abolirla di propria volontà.

Il futuro e la memoria. Shoah, antisemitismo e Generazione Z

Appuntamenti

di TFP – RaiLibri
Giovedì 20 febbraio, ore 18.00, Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14, presentazione del nuovo libro di Ariela Piattelli “Il futuro e la memoria”, Shoah, antisemitismo e Generazione Z. (RaiLibri). Interverranno, con l’Autrice, Ruggero Gabbai, Raffaele Morelli, Eitan Di Porto. Saluti di Andrée Ruth Shammah, modera Maurizio Molinari.

le tavole della legge con i 10 comandamenti

Parashat Yitrò. I Dieci Comandamenti rappresentano l’alleanza di Dio con i fedeli

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei comuni avevano una passione per i Dieci Comandamenti. Erano la base dell’alleanza stipulata con Dio sul Monte Sinai, che li invitava a diventare un regno di sacerdoti e una nazione santa. Ecco perché in origine venivano pronunciati subito prima dello Shemà e perché, nonostante la loro eliminazione dalle preghiere, gli ebrei continuarono a recitarli: perché la loro recita costituiva un rinnovo quotidiano dell’alleanza con Dio.

Cucina ebraica: Datteri Bon Bon per Tu BiShvat

Cucina e Kasherut

di Chani Kaplan
Come Rosh HaShanà è considerato il giorno del giudizio divino per gli uomini, così Tu BiShvat lo è per il mondo vegetale. In giudeo-spagnolo, la festa è chiamata prottas o rossassana de los arbouss (il giorno dell’anno dell’albero),

Miriam suona il tambuerllo dopo l'apertura del Mar Rosso (parashat beshallach)

Parashat Beshallach. La musica, il linguaggio dell’anima

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Come la musica collega nota a nota, così la fede collega episodio a episodio, vita a vita, età a età in una melodia senza tempo che irrompe nel tempo. Dio è il compositore e il librettista. Ognuno di noi è chiamato a essere voce nel coro, cantori del canto di Dio. La fede ci insegna a sentire la musica sotto il rumore.

Parashat Bo. Per difendere una civiltà è necessaria l’educazione

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo è il fenomeno più raro: una fede basata sul porre domande, a volte profonde e difficili, che sembrano scuotere le fondamenta stesse della fede. Insegnando ai suoi figli a chiedere e a continuare a chiedere, l’ebraismo onora quello che Maimonide chiamava “intelletto attivo” e lo considerava un dono di Dio. Nessuna fede ha onorato di più l’intelligenza umana.

Parashat Vaerà. Dove c’è libertà può esserci verità

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che la Torà ci mostra in questi sei racconti della Genesi e nel settimo dell’Esodo è il legame tra libertà e verità. Dove c’è libertà può esserci verità. Altrimenti non può. Una società in cui le persone sono costrette a non essere del tutto oneste solo per sopravvivere e non provocare ulteriori oppressioni non è il tipo di società che Dio vuole che realizziamo.

Parashat Shemot. Il principio fondamentale della fede è credere nel destino collettivo del popolo ebraico

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Chi sono io? si chiese Mosè, ma in cuor suo conosceva la risposta. Non sono Mosè l’egiziano o Mosè il Madianita. Quando vedo il mio popolo soffrire, sono e non posso essere altro che Mosè l’ebreo. E se questo mi impone delle responsabilità, allora devo assumermele. Perché io sono quello che sono, perché il mio popolo è quello che è. Questa è l’identità ebraica, di allora e di oggi.