seconda edizione della più importante manifestazione italiana dedicata al pensiero e all’esperienza religiosa; particolarmente significativa non solo per il numero e l’autorevolezza dei conferenzieri coinvolti, ma anche per l’ispirazione verso il dialogo delle religioni e la reciproca accettazione. L’ebraismo, che era già stato partecipante attivo in misura notevole alla prima edizione, quest’anno è stato presente solo a parte della manifestazione
Cultura e Società
Via Unione, storia di un’esperienza straordinaria
della Cultura ebraica, a Milano si è svolta una tavola rotonda su Via Unione, luogo di transito nel dopoguerra , con la partecipazione di Gualtiero Morpurgo, Mario Pavia, Aron Tennenbaum. Paola Sereni ha presentato gli ospiti e introdotto il tema con una panoramica sulla storia della Comunità ebraica nel momento della ricostruzione dalle macerie fisiche e psicologiche lasciate dagli anni di persecuzioni, guerra e lager. Via Unione rappresentò in quel contesto un porto sicuro, un rifugio per chi aveva perso tutto, per quel flusso ininterrotto di profughi, superstiti, sopravissuti che arrivavano dai campi a Milano, dopo soggiorni in campi di raccolta organizzati dagli alleati in Germania e Austria, a volte dopo lunghi, tortuosi viaggi, o passaggi, soli e sbandati, attraverso le Alpi.
Disinnescare
come tutti i fenomeni complessi e di lunga durata, ha molte cause e tra loro intrecciate. Distinguerle ed analizzarle non rientra nelle intenzioni del presente documento che si preoccupa di fornire un contributo alla costruzione della pace.
Il ritorno di Walter Wolff
classe 1917, entrando venerdì in Sinagoga
a Casale dopo 61 anni. Il saluto è il ricordo dei tanti termini
monferrini rimastigli nella mente grazie al suo soggiorno casalese dal
1943 al 1945. Una lunga storia. Nato ad Aachen (Aquisgrana) nel 1917 e
vissuto a Francoforte
Tutto è relativo: scoperto un nuovo amore di Einstein
scoperto un nuovo amore di Einstein
Casale: la cultura si fa con i fatti
Ci sono le smanie di apparire, le piccole beghe, le malevolenze, i sospetti e il desiderio di prevalere ad ogni costo. Ci sono le azioni che finiscono per avvilire la nostra personalità e le nostre potenzialità, quelle che perseguiamo senza curarci di investire sul nostro futuro. Ci sono le nostre ragioni che vorremmo imporre e quelle degli altri che non vorremmo ascoltare. Ci sono le nostre capacità che vorremmo sopravvalutare e quelle degli altri che vorremmo sminuire. E ci sono invece i progetti che vorremmo tirare fuori dal cassetto, le occasioni di arricchire la realtà che ci circonda e quelle di crescere, di imparare cose nuove, il desiderio di raggiungere obbiettivi ulteriori.
Scegliere non è sempre facile. Ma la prima azione da compiere e riordinare le idee e separare serenamente le chiacchiere dai fatti. Una buona regola per i singoli individui e anche per le istituzioni ebraiche.
Un messia in calzamaglia
Il supereroe americano dalla forza sovrumana, con la sua divisa blu e rossa e linconfondibile S inscritta nel triangolo, con la sua allergia alla kryptonite è di nuovo fra noi, dopo unassenza di quasi ventanni.
Dallultima edizione, Superman IV del 1987, la figura, o meglio, la professione dei supereroi ha subito notevoli trasformazioni. Più seri come Batman, meno soggetti agli imperativi categorici della morale come gli X-Men, più sensibili come Spiderman, essi vivono e agiscono in un mondo da cui è scomparso ogni ideale di giustizia e di verità.
Intervista a Daniel Barenboim
è il direttore della West-Easter Divan Orchestra, nata nel 1999 da un progetto dello stesso maestro israeliano e dello scomparso intellettuale palestinese Edward Said, che aveva come obiettivo quello di creare unorchestra in cui suonassero ragazzi israeliani, palestinesi e libanesi. Labbiamo intervistato nellambito del concerto milanese alla Scala che ha raccolto negli scorsi giorni un enorme successo.