Cultura e Società

Israele, i dibattiti veri e i nostri blablabla

Opinioni


C’è un’immagine, forse avrete già avuto modo di notarla, che racchiude in sé tante verità sulla realtà di Israele. Si tratta di una fotografia scattata da Oded Balilty per l’agenzia statunitense Associated Press. E ha vinto il massimo riconoscimento cui un lavoro giornalistico possa aspirare: il premio Pulitzer. Nell’immagine appare una ragazza che con le sue sole forze cerca di resistere a una colonna di militari israeliani. La ragazza si chiama Nili, ha solo 16 anni e frequenta una scuola religiosa a Gerusalemme. Il motivo dello scontro, avvenuto ormai oltre un anno fa, riguardava l’evacuazione di un insediamento religioso abusivo al di fuori dai confini dello Stato di Israele, non lontano da Ramallah. Nili era lì per opporsi alle operazioni dei militari. Non è questa la sede per discutere chi avesse ragione. Tutte le opinioni possibili (e Nili grazie alla straordinaria notorietà provocata dall’assegnazione del Pulitzer, ha avuto ampio modo di esprimere la sua opinione alla stampa israeliana e internazionale), mi sembra possano essere considerate legittime.
Credo invece sarebbe opportuno riflettere, proprio in questi giorni, in cui si celebra il compleanno di uno Stato ebraico indipendente, su cosa è e su cosa significa lo Stato di Israele oggi.

Scrivere l’incomunicabile

Libri

Il titolo di questa mia riflessione, mancando di punteggiatura, è ambiguo. Letto col punto fermo alla fine, esso si riferisce al seminario cui è stato esposto, dedicato da sei anni alla memorialistica della deportazione: lo sforzo che le vittime fecero per testimoniare la violenza inaudita di cui erano state vittime. Letto col punto interrogativo che gli era stato inizialmente attribuito, il titolo vorrebbe alludere alla difficoltà connessa al racconto dei fatti della Shoà, soprattutto nella modalità più “normale” della narrazione, quella non storica o memorialistica, ma finzionale. Vediamo le ragioni di questa difficoltà.

Sono passati più di sessant’anni dalla chiusura dei lager nazisti – un tempo che normalmente è sufficiente a decantare i fatti e ad assicurare il distacco della storia, e ancora non è semplice parlare intorno ai crimini che vi accaddero – e che chiameremo col nome attinto alla tradizione ebraica di Shoà, anche quando colpirono altre categorie di reclusi, come gli zingari e i deportati politici. Non solo perché continua ostinata la propaganda del negazionismo, che ha trovato alimento recente al di là del vecchio ambito neonazista, nei movimenti arabi e più in generale islamici che cercano attraverso la messa in dubbio della Shoà di delegittimare lo stato di Israele.

Marc Chagall, un universo in mostra

Spettacolo

L’universo di Marc Chagall arriva a Roma dove, fino a domenica 1 luglio, presso il Complesso del Vittoriano, sarà allestita la mostra “Chagall delle meraviglie” che, attraverso circa 180 opere tra dipinti, gouaches, disegni, sculture e incisioni, ripercorre l’intero itinerario della vita e dell’opera dell’artista russo. “Chagall continua a parlarci anche ora -ha affermato Claudia Zevi, curatrice della mostra- e, nell’organizzare questa rassegna, ci siamo chiesti come mai sia così e, per trovare una risposta, abbiamo prima guradato all’uomo e alle varie vicende cha ha attraversato, sempre riflettendoci sopra; un uomo religioso, ebreo ma, aperto a tutte le religioni. Per lui – ha proseguito Claudia Zevi- dipingere era una necessità interiore”.

Il primato di Albert Einstein

Personaggi e Storie


Il primato di Albert Einstein, ritenuto dagli scienziati il primo fra i dieci maggiori studiosi del secondo millennio, davanti a Newton? Sicuramente il suo straordinario lavoro scientifico.

Tremila anni di poesia

Libri

“Forte come la morte è l’amore”, struggente e terribile verso del Cantico dei Cantici, dà il titolo a questa antologia in cui sono raccolte, con il testo originale a fronte, poesie scritte in ebraico in tremila anni di storia del popolo d’Israele. Il libro non può che iniziare con il testo integrale del Cantico dei Cantici, inno alla donna e alla sua bellezza, che non è solo membra aggraziate e occhi sognanti, ma anche e soprattutto il coraggio di vivere l’amore nella piena coscienza di quanto questo sentimento possa essere terribile. È la giovane protagonista a non accettare di doversi velare per seguire il compagno, è lei a dichiararsi malata d’amore, a uscire sola in strada di notte per cercare colui che la sua anima ama, è lei a invitare l’amato a uscire nei campi per lasciar fiorire il loro sentimento insieme alla primavera.

Arturo Schwarz, ebreo, anche

Spettacolo

Arturo Schwarz racconta in queste pagine il suo essere “anche” ebreo, evidenziando come questo forte senso di appartenenza rafforzi le sue convinzioni in un´epoca sopraffatta dall´irrazionalità, dall´egoismo, dallo sfruttamento, dalla svalutazione dei sentimenti, dove le fondamenta dell´ebraismo riescono a riportare alla luce i valori indissolubili, e purtroppo oggi ignorati, dell´esistenza. Scegliendo come punto di osservazione l´”Etica”, l´immensa opera di Baruch Spinoza, in cui la visione unitaria dell´esistente diviene base alle tre massime aspirazioni del vivere, l´esigenza di libertà e di felicità e la brama di assoluto, Arturo Schwarz ci conduce in un viaggio affascinante, sorprendente e rivelatore, addentrandosi nell´intrico delle tradizioni ebraiche e dei testi sacri, e toccando ogni luogo dell´esistenza.

I GIUSTI. Gli eroi sconosciuti dell’Olocausto

Libri

britannici del XX secolo più noti. Come per molti altri storici anglosassoni la rigorosa documentazione e le ricerche approfondite si accompagnano nelle sue opere ad una capacità narrativa e ad uno stile espositivo di grande leggibilità, senza quell’aridità erudita che spinge il lettore non accademico o specialista chiudere il libro dopo poche pagine. In quest’opera, uscita in edizione originale nel 2002, Gilbert espone i risultati di un suo lavoro di ricerca negli archivi di Yad Vashem, nel dipartimento di Giusti, diretto per più di vent’anni da Mordechai Paldiel, cui il libro è dedicato in segno di gratitudine.

Una Dedica per Amos Oz

Eventi


Dieci appuntamenti tra letteratura, teatro, cinema, fotografica e musica con ospiti prestigiosi: da Inge Feltrinelli a Bruno Segre, da Giuseppe Cederna