Tzèmach niggùn (germoglio di niggun)

Spettacolo

Musica per Meina.
Le giornate dal 16 al 18 settembre sono destinate al ricordo dei fatti drammatici accaduti nel 1943 a Meina, Arona e altre località del Lago Maggiore. In occasione della ricorrenza, è stato pubblicato dalla casa discografica Rivoalto il CD Tzemach Niggun (Germoglio di Niggun) del compositore e musicista Corrado Fantoni (noto, fra l’altro, per aver curato gli interventi musicali alle lezioni tenute da Haim Baharier al Teatro Dal Verme nel 2006). La musica di Tzemach Niggun è stata composta in memoria dei 25 ebrei caduti vittime nell’eccidio nazifascista a Meina e Arona nel settembre 1943.

La prima parte di questa opera è cantata in ebraico ed è una Qabbalat Shabbat (ricezione, o accoglienza, dello Shabbat) per voci e strumenti su elaborazioni e arrangiamenti di niggunim (melodie) della tradizione ebraica chassidica.
La seconda parte, intitolata Yeriddàh letzòrekh alyiàh (Discendere per salire) , è cantata in yiddish ed è una sorta di riverbero della Qabbalat Shabbat su un sogno. In questo sogno appaiono sette visioni/canti di un mondo quasi del tutto tragicamente scomparso: il mondo yiddish.

Dal punto di vista compositivo non si tratta di semplici arrangiamenti o elaborazioni di questi niggunim, ma di derivazioni strutturali e sintattiche che, dal piano melodico originale, si sono realizzate in forme musicali autonome. In certi casi alcune melodie sono state impiegate utilizzando gli artifici dell’elaborazione contrappuntistica; in altri casi la forma-variazione applicata al profilo intervallare di alcuni niggunim si è rinnovata attraverso l’antica pratica delle combinazioni e permutazioni che, come in musica, anche in certe correnti mistiche fu praticata come tecnica per l’orazione estatica.

Lo studio della lingua ebraica, intrapreso già da un po’ di anni, ha permesso a Fantoni di modellare sul suono di questa lingua le melodie scelte per adattare i Salmi della Qabbalat Shabbat e affrontare i non semplici problemi di adattamento della prosodia dei testi alla ritmica di questi antichi niggunim.

In questa vasta opera di 76 minuti, tradizione e invenzione si intrecciano attraverso un originale metodo di composizione il cui intento è stato quello di fondere modernità e antica tradizione, ma anche di trasmutare il classic nel popular, nella reale prospettiva programmatica di una Nuova musica ebraica.

Gli interpreti impegnati per la realizzazione di questa incisione sono, alle voci: Olek Mincer, Manuela Cantoni Camerini e Michaela Böhringer; agli strumenti i musicisti dell’ensemble Laboratorio Novamusica di Venezia: Giovanni Mancuso (synt e strumenti), Cecilia Vendrasco (flauto contralto), Ilich Fenzi (flicorno) e Angelica Faccani (violino); inoltre Manuel Consigli (chitarra elettroacustica) e lo stesso Corrado Fantoni (pianoforte, organo, harmonium e direzione).
Il CD, è stato prodotto dall’Associazione Culturale Zeusperendi con il contributo dell’IMAIE e del Teatro Groggia (Venezia) ed è distribuito dalla Ducale Music nei più importanti negozi di dischi e siti web di vendita on-line.