di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Come molti ebrei appartenenti all’orizzonte culturale della Mitteleuropa, Kafka si esprime in un tedesco perfetto, esente da ogni tipo di particolarismo linguistico ebraico nonché privo di ogni asperità stilistica.
Libri
Gregor, diventerai lo scarafaggio più famoso della letteratura mondiale
di Fiona Diwan
Nelle notti tra il 14 e il 18 novembre 1912 Kafka non riesce a dormire. È barricato in camera, prova disperazione, tristezza. C’è una storia che lo “opprime nel punto più interno” di se stesso, che lo tormenta e non lo lascia in pace. Deve scriverla.
La guerra di logoramento dell’Iran contro Israele è solo una tappa per la conquista islamica dell’Occidente
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Chiunque metta da parte per un momento l’indignazione e il lutto e cerchi di pensare con freddezza alla guerra contro Israele iniziata da Hamas più di un anno fa, non può che porsi il problema del perché hanno deciso di iniziare il conflitto.
“La dedica”: un viaggio a ritroso nella storia di una famiglia
di Esterina Dana
Il fascino di questo racconto è insito nella sua forma espressiva che trasforma una ricerca storica genealogica in una sorta di seduzione poliziesca. Il susseguirsi dei dubbi, esplicitati talvolta con gustosa ironia, talaltra con trepida curiosità, coinvolge i lettori rendendoli partecipi di un’indagine che consente di entrare in empatia con l’autrice.
Perché l’Italia non ha mai voluto fare i conti con la Shoah e con il Fascismo?
di Michael Soncin
“In Italia sino al 25 luglio c’erano 45 milioni di fascisti; dal giorno dopo, 45 milioni di antifascisti. Ma non mi risulta che l’Italia abbia 90 milioni di abitanti”. Parola di Winston Churchill. Opportunismo? Timore? Strategia o comodità? Nessuna ipotesi è esclusa.
L’ebraico, lingua emancipatrice? I casi di Anton Shammas e Sayed Kashua, scrittori arabi che hanno scelto l’ebraico
di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] Oggi vorrei parlare di due autori arabi israeliani che hanno scelto la lingua ebraica per scrivere la loro opera letteraria. Il primo è Anton Shammas, nato nel 1950 nel villaggio greco-cattolico di Fassuta vicino ad Har Meron. Il secondo è Sayed Kashua, nato nel 1975 in una famiglia musulmana di Tira (vicino a Kfar Saba). Entrambi hanno studiato all’Università ebraica di Gerusalemme e sono perfettamente trilingui (arabo, ebraico, inglese).
Tra Illuminismo e Romanticismo: come i tedeschi divennero ostili agli ebrei considerati “antiquati” e… sacrificabili
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Com’è possibile che un’intera popolazione partecipi o almeno non si opponga all’umiliazione, all’emarginazione, alla strage di propri concittadini evidentemente innocenti, accusati solo della loro origine etnica e religiosa?
La famiglia di Alberto, amico di Primo
di Anna Balestrieri
Nel buio di Auschwitz Monowitz, dove ogni traccia di umanità appare perduta, “Alberto non è diventato un tristo. Ho sempre visto, e ancora vedo in lui, la rara figura dell’uomo forte e mite”. Qui la storia della sua famiglia.
La gente di Israele, tra abisso e speranza
di Nathan Greppi
Adam Smulevich scrive un reportage su Israele dopo il 7 ottobre, condito da sensazioni personali per far sentire il lettore più vicino a quei luoghi.
“La guerra antisemita contro l’Occidente”. Fiamma Nirenstein presenta il suo libro
di Nathan Greppi
Alla presentazione, la giornalista ha spiegato come dal 7 ottobre siano tre i temi che devono affrontare gli israeliani: il male, perpetrato in modo atroce dai terroristi, l’indifferenza del mondo e quella delle organizzazioni internazionali, che hanno accusato Israele di perpetrare un genocidio. Presenti anche i giornalisti Klaus Davi, Alessandro Sallusti e Ferruccio De Bortoli.
Antisemitismo e antioccidentalismo, secondo Fiamma Nirenstein
di Nathan Greppi
Il libro della Nirenstein è un forte grido di rabbia verso un Occidente che sembra non riuscire più a distinguere tra aggrediti e aggressori, tra il bene e il male. Ma è anche un grido di allarme, per mettere in guardia il lettore dai rischi che corre l’Occidente se insisterà nel prendere una china pericolosa.
Dove nasce il diritto di Israele ad esistere come Stato
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Israele è uno dei pochissimi Stati al mondo la cui stessa esistenza è dalla sua istituzione combattuta apertamente con le guerre, il terrorismo, i processi politici e diplomatici, i media. Ma è anche uno dei pochi la cui sovranità è stabilita da trattati e voti formali delle istituzioni internazionali.