A Gerusalemme la ricerca delle radici perdute

Libri

di Nathan Greppi
Quando una persona amata ci lascia, il peso della sua presenza rimane nella nostra mente, e il tempo trascorso è difficile da percepire: a volte sembra successo ieri, altre volte sembra passata un’eternità. È una parte del nostro passato dalla quale non possiamo scappare, per quanto sia lontana nello spazio e nel tempo.

Questo, in sintesi, è il ragionamento che sembra attraversare tutte le pagine di Nell’attesa del Messia, secondo romanzo del giornalista e scrittore Niram Ferretti.

La storia si svolge a Gerusalemme, nell’agosto 2001: il protagonista, Emanuel Rosenthal, è uno scrittore di mezza età, autore di un romanzo storico di successo incentrato sulle figure di Sabbatai Zevi e Nathan di Gaza. Israeliano di nascita ma residente in Italia da decenni, dopo la morte della madre torna a Gerusalemme per vendere la casa dove è nato. Qui, in un paese che in quel periodo era dilaniato dagli attentati terroristici della Seconda Intifada, inizierà un percorso di riavvicinamento alle proprie origini.

Narrata in prima persona dallo stesso Rosenthal, l’opera fa emergere il suo flusso di coscienza, con le sue riflessioni, i suoi dubbi e le sue preoccupazioni. Ne emerge il ritratto di un uomo segnato da un rapporto conflittuale con il ricordo del fratello e della madre, che non ci sono più ma è come se fossero sempre presenti, tanto da percepirne la presenza nella casa di Gerusalemme come se fossero dei fantasmi. Un uomo legato alla madre in maniera quasi morbosa, al limite del complesso di Edipo, e forse proprio per questo incapace di avere relazioni durature.

Interessante anche il rapporto con le sue radici ebraiche e israeliane: in un primo momento egli se ne sente distaccato, al contrario del fratello Gabriel che in giovane età è tornato in Israele dall’Italia. Ma allo stesso tempo, Emanuel sente una certa fascinazione nei confronti della religione ebraica, che traspare dal suo romanzo. Come se ci fosse una forza invisibile che lo tiene legato al suo retaggio. E proprio negli ideali sionisti di Gabriel, morto nella Guerra dei Sei Giorni, Emanuel vede ciò che lui non crede che avrebbe mai potuto essere, e lo vive come un peso.

Dopo il suo precedente romanzo La luce del regno, Ferretti offre una storia ricca di spunti di riflessione sul rapporto che si può avere con le proprie radici, che non sono solo il nostro passato, ma possono influenzare anche il nostro futuro.

 

Niram Ferretti, Nell’attesa del Messia, Historica, pp. 156, 16,00 €.