di Redazione
“Non vogliamo essere nemici”. Questo lo slogan delle manifestazioni tenutesi in diverse località israeliane in cui molti arabi ed ebrei hanno partecipato per la pace, stremati dalle scene senza precedenti di violenza degli ultimi giorni.
Israele
Hamas spara missili contro le località centrali e meridionali di Israele
di Paolo Castellano
Non si fermano i bombardamenti da parte di Hamas dalla striscia di Gaza. Nel primo pomeriggio del 13 maggio, un barrage di razzi (lanci ininterrotti) è stato rivolto verso diverse città che si trovano nella zona centrale di Israele.
Guerra o pace?
di Luciano Assin (dal blog laltraisraele)
Solo nelle ultime 24 ore sono caduti su Israele più di mille razzi, il 90% dei quali intercettati dal sistema Iron Dome. Ma il problema più urgente dal punto di vista israeliano è la tensione altissima che si sta vivendo nelle città miste.
Iron Dome: che cos’è il sistema di difesa missilistica israeliano dalle parole del suo inventore
di Redazione
Ormai da anni Israele, e soprattutto le zone limitrofe alla Striscia di Gaza, sono bersaglio del lancio di missili, con evidenti danni in termini di vite umane e al territorio. Con la creazione dell’Iron Dome, questi sono stati limitati in modo importante. A spiegarcelo, già nel 2014, l’inventore del sistema di protezione Daniel Gold, ospite del Keren Hayesod nell’Aula Magna della Scuola ebraica di Milano.
Lod, rivolte arabe contro gli ebrei. Il sindaco: “È stata una Kristallnacht”
di Paolo Castellano
L’11 maggio, a Lod si è verificata una violentissima rivolta araba che è stata paragonata alla Kristallnacht nazista del 1938 per l’intesa violenza nei confronti dei cittadini ebrei e luoghi ebraici.
Un funzionario di Hamas: “Prendete i coltelli da cucina e decapitate gli ebrei”
“Popolo di Gerusalemme, vogliamo che tagli le teste degli ebrei con i coltelli”, ha detto venerdì il funzionario di Hamas Fathi Hammad ai palestinesi a Gerusalemme, in un video tradotto dal Middle East Media and Research Institute.
Missili di Hamas su Gerusalemme. Netanyahu: “Risponderemo con grande forza”
di Paolo Castellano
Dopo giorni di proteste palestinesi per alcuni sfratti nel quartiere Sheik Jarrah di Gerusalemme, la capitale d’Israele e la parte Sud del Paese sono state il bersaglio dei razzi di Hamas da Gaza. Due vittime israeliane ad Ashkelon. Israele ha risposto colpendo 130 obiettivi militari nella Striscia
Dalla Comunità ebraica di Milano, solidarietà a Israele, sotto attacco missilistico da Gaza
di Redazione
Israele è sotto attacco; per l’ennesima volta, razzi lanciati da Gaza stanno bombardando il sud del Paese, ma le sirene sono suonate anche a
Gerusalemme, dove la Knesset è stata evacuata. “La Comunità ebraica di Milano – dichiara il Presidente Milo Hasbani – è vicina allo Stato ebraico in questo difficile momento, rinnovando la propria solidarietà al Paese”.
Emergenza incendi in Israele. Palloni incendiari da Gaza
di Paolo Castellano
Il 9 maggio lo Stato Israele è stato nuovamente attaccato dai terroristi palestinesi che hanno provocato almeno 35 incendi nella zona Sud del territorio israeliano attraverso il lancio di palloni incendiari da Gaza.
Israele: Netanyahu non riesce a formare un governo, il mandato passa a Lapid
di David Zebuloni
Israele potrebbe ritrovarsi nelle prossime settimane ad avere una nuova guida al governo, dopo più di un decennio dall’ultima volta, o potrebbe rincontrarsi alle urne nel giro di pochi mesi per la quinta volta. La risposta potrebbe arrivare già nei prossimi giorni.
Israele fra i 20 Stati top per PIL pro capite
di David Fiorentini
In base ai dati del Fondo Monetario Internazionale, con un PIL pro capite di 43.689$ Israele si piazza al 19esimo posto, seguito da Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito. Una meta veramente notevole, considerato che nel 2010 lo Stato Ebraico non era neanche al trentesimo posto.
Israele e la difficile arte di formare un governo (stabile e duraturo)
di David Zebuloni
Dopo il quarto tormentato girone elettorale in meno di due anni, Israele sembra essere a un punto di rottura. L’unica vera democrazia del Medio Oriente si trova infatti a pagare il caro prezzo della democrazia stessa.