Volley vietato dalla politica

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Le squadra di volley under 19 di Tunisia e Israele dovevano incontrarsi a Pordenone il 23 marzo. Ma la partita è stata annullata perché alla Nazionale magrebina è stato vietato giocare contro la squadra di Tel Aviv. Le autorità tunisine, per bocca del ministro dello Sport, hanno infatti imposto il divieto assoluto all’incontro sportivo con una comunicazione urgente arrivata via sms appena due ore prima dell’inizio.
Ferruccio Cornacchia, patron della competizione da 26 anni, ha tentato inutilmente una mediazione. Lo spirito della gara, ha commentato, è proprio quello di fare incontrare ragazzi di nazionalità diverse, creare un clima di amicizia per tentare di allontanare attraverso il gioco contrasti politici e religiosi. “Tengo a sottolineare che ho visto i ragazzi tunisini piangere sconfortati e delusi: avrebbero voluto ugualmente giocare”, commenta Cornacchia, “ma alla fine sono stati costretti a obbedire al loro governo per evitare ripercussioni. Eppure solo l’anno scorso atleti tunisini e israeliani erano insieme. Ma la politica evidentemente cambia tutto e in fretta”.
Gli atleti di Tel Aviv hanno aspettato a testa bassa i trenta minuti a partire dall’orario di avvio della gara per poi incassare, non senza imbarazzo, il titolo di vincitori a tavolino. I politici non hanno però potuto evitare la stretta di mano tra il tunisino Berber Bilel, premiato come miglior libero della competizione, e l’israeliano Viacheslav Brekel, giocatore più forte, saliti insieme sul podio al momento della premiazione.