Ritrovati in Galilea cunicoli delle rivolte ebraiche contro gli antichi romani

di David Fiorentini
Una serie di cunicoli e passaggi sotterranei per i ribelli ebrei risalente a quasi duemila anni fa, ai tempi delle rivolte di Bar Kokhba contro l’impero romano, sono stati scoperti da una missione dell’Autorità Israeliana sulle Antichità (IAA).

Il complesso archeologico, descritto come la scoperta più estesa del suo genere nella Galilea, ha fatto luce su una pagina drammatica della storia del popolo ebraico, la severa repressione romana degli ultimi tentativi di riconquistare l’indipendenza del Regno di Giudea.

La rete di tunnel è stata trovata nei pressi di Huqoq, un piccolo villaggio vicino al Lago di Tiberiade, in un’area contigua a una precedente cisterna d’acqua. Si evince dai ricercatori, che durante le rivolte del 132-136 e.v. gli abitanti della cittadina scavarono dei corridoi che potessero collegare otto camere segrete e un mikveh, un bagno rituale.

A Huqoq era stata già scoperta una sinagoga colma di mosaici bizantini nel 2011, diventando un centro di scavi di rilievo internazionale. Per questo motivo, la IAA, con il supporto del Ministero per il Patrimonio, lo Zefat Academic College e del Keren Kayemeth LeIsrael, hanno investito nell’ampliamento delle ricerche nella zona circostante.

“Abbiamo trasformato lo scavo in un luogo comunitario come parte della visione dell’Autorità Israeliana per le Antichità”, afferma la dott.ssa Einat Ambar-Armon, direttore del Centro Archeologico-Educativo dell’IAA. L’obiettivo è quello di “riconnettere il pubblico al suo patrimonio”, in modo da riscoprire il suo passato e rafforzare ulteriormente il legame dei residenti al proprio territorio.