da sinistra Giorgio Mortara e Pierfrancesco Fumagalli

“Il nome di Dio non può legittimare la violenza”: la condanna dell’associazione interreligiosa ‘Insieme per prenderci cura’

di Redazione
“Il dialogo interreligioso e culturale è alla base del nostro operare e della nostra pluriennale esperienza. È per questo che la situazione in atto in Israele e a Gaza ci lascia particolarmente sgomenti. Quanto è avvenuto sabato scorso nei kibbutz di frontiera è stato un esplicito e dichiarato atto di terrorismo. Non un atto di guerra, bensì una operazione esclusivamente destinata a produrre terrore indiscriminato e ad annientare ogni vita umana”. È quanto si legge nel comunicato stampa di Insieme per prenderci cura, un’Associazione alla quale aderiscono associazioni, cittadini e cittadine, scienziati, religiosi, laici, cattolici, valdesi, ebrei, musulmani, buddisti, il cui progetto è di tener conto, in ambito non solo sanitario ma anche sociale, della dimensione spirituale e culturale della persona – con particolare riferimento alle tre religioni monoteiste, Cristianesimo, Ebraismo, Islam e con attenzione anche a Induismo e Buddismo.

“Quando il male si manifesta decapitando e bruciando bambini inermi il dovere di chi rispetta il prossimo è unirsi per difendere ciò che abbiamo di più importante: la dignità degli esseri umani – continua il comunicato -. La tutela dei diritti dei palestinesi non può essere lasciata in mano a dei terroristi la cui perversione ideologico-confessionale non può rivendicare alcuna causa sociale e tantomeno una giustificazione morale. Le teologie delle diverse religioni condannano ogni forma di violenza contro i bambini, le donne, gli anziani, le persone e le famiglie innocenti e le loro case. In ogni caso il nome di Dio o dei profeti non può essere usato o associato come legittimazione di una violenza orrenda e disumana. 

È per questo che condanniamo con particolare forza sia questo pogrom sia i crimini di guerra anche futuri che ovunque possano colpire popolazioni civili innocenti. È urgente che tutti i leader politici e religiosi agiscano, in accordo anche con le leggi internazionali, per porre fine al conflitto, per attivare forme nuove di dialogo nel rispetto delle persone, dei loro diritti, dei loro convincimenti civili e spirituali”.

Milano, 12 ottobre 2023 Mons.
Pier Francesco Fumagalli, presidente
Dottor Giorgio Mortara Vice Presidente