Addio a Lily Safra, la Signora della Tzedakà. Aiutò il Memoriale della Shoah a nascere a Milano

di Redazione

Il piazzale antistante il Memoriale della Shoah di Milano è dedicato a Edmond Safra, il banchiere di origine libanese in memoria del quale è stata costituita la Fondazione Safra e destinato un importante finanziamento per il progetto; dopo la scomparsa del marito, avvenuta nel 1999, nell’incendio del suo attico a Montecarlo,  Lily Safra  ha infatti  creato la Fondazione Edmond Safra, che sostiene centinaia di progetti filantropici in più di 40 Paesi, dalla ricerca scientifica, soprattutto nel campo delle neuroscienze (Edmond e Lily Safra  hanno contribuito con 50 milioni di dollari alla creazione di un centro studi in Israele), alla donazione per la ricostruzione di Notre Dame de Paris, alla beneficenza diffusa in progetti culturali, educativi, umanitari. A Milano, oltre al Memoriale, la Fondazione Safra ha sostenuto la Fondazione Scuola e altri enti ebraici.

Lily Safra è morta sabato 9 luglio all’età di 87 anni, come ha annunciato la Fondazione Edmond J. Safra, di cui era presidente. Il suo funerale avrà luogo domani, 11 luglio a Ginevra, in Svizzera. La Fondazione le ha reso omaggio in una dichiarazione: “Da più di vent’anni la Signora  Safra ha sostenuto fedelmente l’eredità filantropica del suo amato marito Edmond, sostenendo centinaia di organizzazioni in tutto il mondo”.

Nel 2012 ha messo all’asta i suoi gioielli per beneficenza: “Il ricavato della vendita sarà interamente devoluto a 20 istituzioni benefiche”, riferì all’epoca  Christies, precisando che la collezione era “composta da 70 pezzi, tra i quali una serie di gioielli unici, firmati JAR (Joel Arthur Rosenthal),  creati espressamente per Lily Safra fra il 1980 e il 2000, e stimata a più di 20 milioni di dollari”.

La Signora Safra era nata il 30 dicembre 1934, a  Porto Alegre, Rio Grande do Sul, Brasile. Figlia di Wolf White Watkins, ingegnere ferroviario ceco nato a Londra , e Annita Noudelman de Castro,  uruguaiana di origine ebraica-russa, ebbe una vita avventurosa, quattro mariti e quattro figli (uno dei quali, Claudio di 30 anni morì in un incidente stradale con il figlioletto Raphaël,  di 4 anni).

Dopo l’incontro con il banchiere-filantropo Edmond Safra, sposato nel 1976, la sua intera esistenza è stata improntata alle iniziative di Charity in tutto il mondo. Bellissima, volitiva, affascinante, Lily ha lasciato un’impronta peculiare in tutto ciò cui si è dedicata. 

La sua scomparsa ha suscitato grande cordoglio in tutto il mondo ebraico e non solo. Il Presidente della Comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi, a nome di tutto il Consiglio e di tutta la Comunità, ha detto: “In questo momento di dolore siamo vicini alla famiglia Safra per la morte di Lily Safra, una donna che è sempre stata vicina con partecipazione e generosità a tutto il mondo ebraico. A nome di tutta la Comunità ebraica di Milano ci stringiamo attorno alla famiglia Safra facendole le nostre più sentite e affettuose condoglianze”.

“La mia famiglia – dice Milo Hasbani, vicepresidente dell’UCEI, Unione delle comunità Ebraiche Italiane, – ha sempre avuto un rapporto particolare con Edmond Safra z.l posso dire di reciproca e grande stima, e questo rapporto di grande fiducia è proseguito con Madame Lily e la fondazione che negli ultimi anni è stata molto vicina alla nostra Comunità con le Borse di Studio a favore della Fondazione, al Volontariato Federica Sharon Biazzi, al Memoriale e all’unione delle comunità Ebraiche.
Il Nome di Edmond e Lily Safra continuerà a Vivere attraverso le numerose opere realizzate in tutto il mondo, dalle sinagoghe agli ospedali, orfanotrofi e Musei. Che la sua memoria sia di benedizione”.

 

(Photo by VALERY HACHE / AFP)