Yom Yerushalaim e la Terza intifada alle porte

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Negli ultimi giorni la diplomazia internazionale ha parlato spesso della Guerra dei Sei giorni, dei confini di Israele e di quelli di un possibile futuro stato palestinese.
Uno degli eventi più importanti determinati da quella guerra fu la riunificazione di Gerusalemme est, sotto il dominio giordano, con Gerusalemme Ovest.
Da questa notte, 28 di Iylar (ovvero il 7 giugno 1967) e per tutto domani, cominciano le celebrazioni di Yom Yerushalaim a 44 anni dall’unificazione.
Un giorno di festa in cui nella città vecchia si alterneranno letture della Torah, canti, balli e musiche. Come ogni anno inoltre la Yeshivat Mercaz organizza a partire dall’1 di notte il corteo al Muro del Pianto a cui prenderanno parte il primo Ministro Nethanyahu, numerosi membri della Knesset e rabbini provenienti da tutto Israele.

Più che nel passato, quest’anno le celebrazioni si annunciano cariche di nubi. A cominciare da questo fine settimana infatti i palestinesi si preparano alla commemorazione della Guerra del 1967 – Naqsa (sconfitta) – con l’idea di far coincidere con essa anche l’inizio della Terza Intifada.
Attraverso il tam tam di internet e specialmente delle pagine su Facebook, centinaia di migliaia di palestinesi e loro sostenitori si preparano ad “invadere” i confini israeliani con la Siria, il Libano, la Giordania e Gaza. Sui siti internet sono stati fatti circolare anche i piani dettagliati delle marce in programma. “Sabato 5 giugno, per la commemorazione della Naqsa, o sconfitta, i profughi palestinesi faranno ritorno in massa sui confini di Israele” si legge in un articolo di International Solidarity Movement. E’ previsto anche un corteo alla Moschea di Al-Aksa.

L’IDF, come riporta il Jerusalem Post di oggi 31 maggio, dispiegherà le sue forze lungo i confini settentrionali del paese per evitare sia pericolose infiltrazioni di tipo terroristico, sia il ripetersi dei tafferugli e degli scontri che hanno caratterizzato solo due settimana fa le celebrazioni per la Naqba.