Francia, studenti ebrei vincono causa contro Twitter sui contenuti d’odio

di Paolo Castellano

I messaggi d’odio sono una vera piaga per i social media. Nonostante le promesse delle varie piattaforme, ancora oggi è facile imbattersi in contenuti antisemiti, razzisti e omofobi.

Per questa ragione, un gruppo di studenti ebrei francesi insieme ad altre associazioni hanno deciso di portare in tribunale il social network americano Twitter per comprendere quali siano i suoi protocolli di moderazione sui contenuti d’odio.

Come riporta The Algemeiner, la battaglia legale è durata un anno e il 6 luglio è finalmente arrivata una sentenza del tribunale che obbliga Twitter a consegnare tutti i suoi documenti relativi agli sforzi per combattere l’incitamento all’odio.

«Quanti moderatori ci sono? Come vengono formati? Quante segnalazioni di utenti vengono effettivamente inoltrate ai tribunali?», ha commentato Noémie Madar, presidente dell’Associazione studentesca ebraica francese UEJF, che si è unita ad altre cinque associazioni in questa battaglia legale contro il social network creato dall’americano Jack Dorsey.

«La giustizia si applica qui, su Twitter, ovunque e ovunque», ha sottolineato Madar. «Di fronte all’odio, la responsabilità è duplice. Quella degli autori, quelli che minacciano, insultano e maltrattano. E quella delle grandi aziende tecnologiche che spesso pensano ai loro affari e ritengono di essere al di là della legge francese».

Dunque, il tribunale ha concesso a Twitter due mesi di tempo per fornire i documenti richiesti e il 7 luglio un portavoce del social network ha detto alla stampa che stavano riesaminando la decisione: «La nostra assoluta priorità è quella di garantire la sicurezza delle persone che utilizzano la nostra piattaforma»

«Ci impegniamo a costruire un Internet più sicuro, a combattere l’odio online e a migliorare la serenità del discorso pubblico», ha dichiarato il portavoce.

A parte ciò, il 6 luglio, il tribunale francese aveva detto di essere già in possesso di prove che dimostravano la trascuratezza di Twitter riguardo ai contenuti antisemiti, razzisti e omofobi.