L’Iran paga 200.000 dollari per uccidere il rabbino capo dell’Azerbaigian ma la sicurezza azera sventa l’attacco terroristico

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di Nina Prenda
Secondo quanto riportano fonti azere, il trafficante di droga Agil Aslanov è stato pagato dall’Iran con l’obiettivo di effettuare l’attacco ed uccidere il rabbino Segal. Il trafficante Aslanov ha incontrato un comandante dell’IRGC lo scorso autunno, ricevendo “istruzioni precise” su come eseguire l’assassinio.

 

Il servizio di sicurezza dell’Azerbaigian ha rivelato di aver sventato il tentativo di assassinare il rabbino capo del Paese, il rabbino Shneur Segal.

Secondo quanto riportano fonti azere, il trafficante di droga Agil Aslanov è stato pagato dall’Iran con l’obiettivo di effettuare l’attacco ed uccidere il rabbino Segal. Il trafficante Aslanov ha incontrato un comandante dell’IRGC lo scorso autunno, ricevendo “istruzioni precise” su come eseguire l’assassinio. Aslanov ha accettato di uccidere il rabbino Segal in cambio di 200.000 dollari, secondo fonti ufficiali azere. Dietro all’organizzazione dell’omicidio c’era la Forza Quds iraniana, le armi d’oltremare del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche.

Aslanov ha reclutato un locale azero e ha iniziato a sorvegliare il rabbino. Il complotto è stato scoperto dai servizi di sicurezza dell’Azerbaigian, sicché Aslanov e il complice locale sono stati arrestati a gennaio – ha aggiunto il rapporto, citando funzionari della sicurezza senza nome provenienti dal Medio Oriente e dai Paesi occidentali.

Il servizio di sicurezza statale dell’Azerbaigian ha dichiarato in una nota ufficiale che Aslanov “ha lavorato per raccogliere informazioni su un membro di una comunità religiosa e ha inviato la posizione della sua residenza e del suo posto di lavoro a un rappresentante di un’agenzia di servizi speciali straniera tramite l’apposita applicazione di telefonia mobile”. La dichiarazione non ha nominato il rabbino Segal come obiettivo, ma la sua identità è stata ampiamente riportata dalla stampa locale.

Aslanov, che è georgiano, è stato arrestato e accusato di tentativi di effettuare un attacco terroristico per conto della Repubblica Islamica dell’Iran. Il rabbino Segal ha detto al Washington Post di essere stato informato del piano di assassinare una “figura religiosa” dai notiziari locali. Ma ha detto anche che “gli ebrei vivono in tranquillità e senza paura” in Azerbaigian. “Viviamo qui in pace. Cammino per le strade qui, e non c’è paura”, ha detto il rabbino Segal volendo rassicurare sulla situazione della comunità ebraica nel Paese. Nonostante questo, non è la prima volta che emergono piani terroristici contro obiettivi ebraici da parte dell’Iran. Oltre ad aver ostacolato il piano di assassinio del rabbino, a gennaio la sicurezza azera ha sventato anche un piano iraniano che aveva l’obiettivo di attaccare un istituto educativo in Azerbaigian.

Segal non è il primo rabbino ad essere preso di mira negli ultimi mesi. Alla fine dell’anno scorso, il rabbino Zvi Kogan, un rabbino Chabad che si trovava negli Emirati Arabi Uniti, è stato rapito e assassinato come parte di un progetto attuato per trasportarlo in Oman e tenerlo in ostaggio lì. Dopo che il piano è andato storto, Kogan è stato assassinato e il suo corpo è stato scoperto giorni dopo che è stato dichiarato disperso.

Ci sono state alcune segnalazioni secondo le quali anche l’Iran è stato coinvolto nell’attacco, anche se secondo l’emittente Kan, i funzionari israeliani ritengono che l’uccisione di Kogan non sia stata necessariamente effettuata per conto di Teheran. Nonostante questo, l’Iran è noto per aver preso di mira obiettivi israeliani ed ebraici in tutto il mondo nel corso degli anni come parte dei suoi sforzi attuati contro lo Stato ebraico. Piani terroristici che, dopo il 7 ottobre, in tutto il mondo hanno visto un notevole incremento.