Carta, matite e un tapis roulant

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Ghilad Shalit ha trascorso gran parte del tempo della sua prigionia disegnando e scrivendo i propri pensieri su foglio di carta sciolti. E’ quanto scrive oggi, 6 novembre, il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.

Foto Avihu Shapira

Dopo un anno di prigionia Ghilad è stato fornito dai suoi carcerieri, di fogli di carta e matite che il giovane soldato ha utilizzato per disegnare per esempio la sua città natale, Mitze Hila; per scrivere i nomi degli abitanti della sua città; per esprimere giorno per giorno pensieri e impressioni.

Al momento del rilascio Ghilad ha dovuto lasciare nelle mani di Hamas, sia i disegni, sia il diario.

Oltre a carta e matite, nella cella sotterranea in cui era rinchiuso Ghilad aveva a sua disposizione anche un tapis roulant per evitare l’atrofizzazione degli arti.

Ghilad è stato dimesso sabato 5 novembre dal Rambam Medical Center dove si è sottoposto ad un intervento chirurgico per la rimozione di alcune schegge da una mano. Ghilad si era provocato la ferita nel corso della battaglia precedente la cattura.