Per il futuro del Pianeta

Israele

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A due anni e mezzo dalla sua liberazione, dopo più di cinque anni di prigionia, il soldato israeliano atterra per la seconda volta in Italia, nella città dove è cittadino onorario. Un viaggio di riposo, quello di Shalit, che non ha voluto dedicarsi ai rapporti istituzionali, ma ha preferito una visita della Capitale con la sua fidanzata Adì e un unico incontro, ieri sera, con i membri del KKL Italia Onlus alla presenza di Raffaele Sassun, presidente dell’organizzazione ambientalista, di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma e del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni.

Proprio Sassun, in una casa al centro della città, ha ricordato “quanto l’Italia sia stata vicina a Gilad durante la prigionia e quanto noi del KKL Italia lo siamo ancora. Grazie a questo profondo legame abbiamo scelto insieme con Gilad un nuovo progetto che verrà finanziato e portato avanti completamente dal KKL Italia Onlus.

Si tratta – spiega il presidente Sassun – della creazione di alcune aree di relax all’interno della base militare di Tzeelim, la più grande base di addestramento di Zahal”. Il progetto, che si trova a 25 km da Gaza e a 20 km dal confine egiziano, creerà e migliorarà tre aree sul piano ambientale, paesaggistico e sociale.

L’obiettivo è far nascere nella base alcuni punti di incontro per i soldati con le famiglie, punti di ingresso e uscita dalla base e una piazza al centro dei dormitori. “Sono molto felice di essere tornato a Roma – racconta Shalit durante la cena in suo onore alla presenza di circa 50 persone  – perché questa è una città che mi ha supportato durante il periodo più difficile della mia vita. Non potrò mai scordare la mia foto in Campidoglio. Apprezzo molto il lavoro del KKL e spero che arrivi presto l’inaugurazione del progetto che presento oggi con Raffaele Sassun. Del resto, questi argomenti mi toccano molto da vicino perché nel mio percorso di laurea sono centrali i temi della sostenibilità.  Voglio così continuare a dare il mio contributo a Israele, lavorando per l’ambiente e il futuro del pianeta”.