Elon Musk e Beniamin netanyahu (Foto: Avi Ohayon/ GPO)

La visita di Netanyahu negli Stati Uniti, tra incontri e polemiche

Mondo

di Nathan Greppi
Negli ultimi giorni, si è parlato molto della recente visita del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu negli Stati Uniti, la prima da quando è tornato a ricoprire la carica il 29 dicembre 2022. Oltre ad incontrare il Presidente americano Joe Biden, Netanyahu si è recato negli USA domenica 17 settembre per parlare all’Assemblea Generale dell’ONU e incontrare il miliardario Elon Musk, Amministratore delegato della Tesla e proprietario di Twitter.

L’incontro con Musk

Lunedì 18 settembre, Musk e Netanyahu hanno parlato per un’ora e hanno visitato lo stabilimento Tesla di Fremont, in California. Tra i temi discussi, la lotta all’antisemitismo su Twitter (recentemente ribattezzata X) e gli sviluppi dell’intelligenza artificiale.

L’imprenditore nato in Sudafrica ha respinto le accuse di aver favorito i rigurgiti antisemiti sul suo social, dopo che ha ridotto drasticamente l’azione dei moderatori contro i discorsi d’odio in nome della libertà di parola. “Sono contro l’antisemitismo, così come sono contro tutto ciò che promuove l’odio e il conflitto. Sono a favore di ciò che aiuta la società e conduce l’intera umanità verso un futuro migliore”, ha detto. Questo dopo che ha minacciato di querelare per diffamazione l’ADL (Anti-Defamation League), da lui accusata di avergli fatto perdere il 60% degli introiti pubblicitari per le accuse di antisemitismo.

Musk ha anche chiesto a Netanyahu della riforma giudiziaria in Israele. Pur ammettendo che la prima bozza della riforma sia stata “un errore”, Netanyahu ha accusato la Corte Suprema israeliana di “decidere tutto” senza che vi sia alcun organo che ne bilanci i poteri. Sul tema dell’intelligenza artificiale, invece, ha detto: “Abbiamo impiegato circa un secolo per adattarci alla rivoluzione industriale. Potremmo avere solo pochi anni, e ritrovarci in ritardo anche ora mentre stiamo parlando, per adattarci alla rivoluzione dell’IA”.

Biden, l’ONU e le proteste

L’incontro con Biden è previsto per mercoledì 20 settembre all’InterContinental Hotel di New York, e dovrebbe servire a riaprire le trattative per una possibile normalizzazione dei rapporti tra Israele e l’Arabia Saudita. Una mossa con cui, in vista delle elezioni del 2024, il Presidente americano vorrebbe riavvicinare ai democratici gli elettori filoisraeliani e rendere più difficile per i repubblicani accusarlo di essere ostile allo Stato Ebraico. Mentre venerdì 22 settembre, Netanyahu parlerà alle Nazioni Unite; l’ultima volta che l’ha fatto di persona è stato nel 2018.

Nel corso della visita, si prevede che il Primo Ministro israeliano incontri i suoi omologhi ucraino e turco, Volodymyr Zelensky e Recep Tayyip Erdogan. Si tratterebbe rispettivamente del primo incontro di Netanyahu con Zelensky dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, e del primo con Erdogan in sette anni.

Non sono mancate le proteste contro Netanyahu, che lo hanno accolto anche all’aeroporto quando è partito da Israele; sono previste manifestazioni anche negli Stati Uniti, soprattutto quando parlerà all’ONU. Alla partenza, Netanyahu ha accusato i manifestanti di essere allineati con i nemici d’Israele l’OLP e l’Iran, suscitando ulteriori polemiche.

(Foto: Avi Ohayon/ GPO)