Svezia: neonazisti sfilano a Göteborg nel giorno di Kippur. Cresce la paura della comunità ebraica

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di Ilaria Myr

Dieci arresti e almeno 20 persone in ospedale: è questo il bilancio della manifestazione di neonazisti organizzata dal Movimento di resistenza nordica nella città svedese di Göteborg durante il giorno di Yom Kippur, il 30 settembre. (Guarda il video)

Circa 600 manifestanti hanno attraversato il centro scatenando una contromanifestazione e tensioni con la polizia. Tra i fermati c’è Simon Lindberg, leader del movimento apertamente antisemita che ha indetto la marcia.

Si tratta della seconda manifestazione neonazista nel giro di due settimane: la prima si era tenuta senza permesso, mentre quella di ieri ha ricevuto l’approvazione della polizia, pur con una modifica del percorso che prevedeva al principio il passaggio davanti alla Sinagoga di Göteborg proprio nel giorno di Yom Kippur.

Secondo il premier svedese Stefan Löfven «si stanno passando i limiti della decenza. Se i neonazisti hanno il diritto di manifestare, bisognerà cambiare le leggi per difendere la democrazia». Morgan Johansson, ministro degli Interni, annunciato l’apertura di una discussione in parlamento su come contrastare le forze anti-democratiche nel Paese.

Secondo quanto riporta il Times of Israel, alcuni membri della Comunità ebraica locale, costantemente sotto stretta sicurezza, prima della marcia avevano confessato al suo presidente della Comunità,  Allan Stutzinsky, di avere paura di attacchi fisici da parte dei manifestanti.

Alcuni membri del Movimento di Resistenza Nordica sono responsabili di alcuni attacchi antisemiti che hanno portato nell’aprile di quest’anno alla chiusura del centro ebraico della città di Umea, nel nord est della Svezia.

“La minaccia nei nostri confornti è costante e diventa sempre più grande quando ci sono queste marce”, ha dichiarato Stutzinsky al JTA, aggiungendo che anche i manifestanti della sinistra estrema costituiscono un pericolo per la comunità ebraica.

“La maggior parte della nostra comunità ha un legame con la Shoah – continua il presidente – ed è quindi ovvio che fossero profondamente costernati nel vedere e sentire la protesta nazista vicino alla sinagoga, durante il servizio di Yom Kippur”, ha aggiunto prima che l’itinerario della marcia fosse modificato. Qui abbiamo l’antisemitismo come negli anni ’30. Pensavamo che l’Europa avesse imparato la lazione, ma a quanto pare non è successo”.