di Paolo Castellano
La formazione come antidoto ai crescenti atteggiamenti antisemiti e anti-israeliani esplosi durante la pandemia Covid-19 e proseguiti durante la campagna vaccinale d’Israele.
È l’ambizioso obiettivo che l’European Jewish Association (EJA), il Centro europeo per gli studenti ebrei (ECJS) e la Comunità ebraica di Madrid si sono dati con la creazione di un campus per fornire ai giovani ebrei gli strumenti per arginare il clima d’odio scatenato contro di loro.
In Spagna sono stati dunque organizzati dei corsi di formazione per responsabilizzare e preparare le nuove generazioni nell’affrontare efficacemente le diverse forme di antisemitismo in ambito pubblico e privato.
Come riporta il Jerusalem Post, il campus si è focalizzato su percorsi didattici riguardo a questioni geopolitiche, incontri e attività con studiosi, giornalisti, attivisti e leader locali con i quali sono stati intavolati dibattiti sui temi più scottanti, come ad esempio il conflitto israelo-palestinese.
Inoltre, sono stati approfonditi la percezione e la rappresentazione di Israele all’interno dei social media e dei canali di comunicazione più tradizionali che operano in Europa. I partecipanti al campus hanno sperimentato metodi alternativi per evitare manipolazioni e strumentalizzazioni della realtà israeliana.
I frequentanti provenienti da diverse comunità ebraiche europee hanno potuto partecipare alle lezioni e ai laboratori nelle aule di Madrid, in piena conformità con le restrizioni Covid-19.
«L’antisemitismo legato al Covid-19 ha portato con sé il riemergere di alcune delle peggiori diffamazioni della storia e dobbiamo difenderci», ha dichiarato il presidente dell’EJA, il rabbino Menachem Margolin. «Per quanto riguarda gli incontri, siamo molto felici di aver potuto riunire questo gruppo davvero unico di giovani studenti ebrei che condividono la nostra determinazione nell’abolire tutte le forme di odio e di intolleranza nella sfera pubblica».