Auschwitz-Birkenau

Dopo una pausa di tre anni Israele e Polonia raggiungono un accordo per riprendere i viaggi scolastici della memoria

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di Redazione
Raggiunto un accordo fra Israele e Polonia: i viaggi dei giovani israeliani in Polonia per l’educazione all’Olocausto verranno rinnovati dopo una pausa di circa tre anni. I due Paesi sono giunti un compromesso che ha posto fine ai disaccordi sul contenuto e sul protocollo di sicurezza per le visite.

Ma facciamo un passo indietro: durante le polemiche sulla memoria della Shoah in Polonia, Israele aveva annullato i viaggi organizzati dei giovani nel Paese a causa dei ripetuti tentativi polacchi di manipolare i contenuti educativi presentati alle delegazioni. Questi tentativi sono stati introdotti dopo l’adozione di una legge che vieta di sostenere il coinvolgimento della popolazione locale nell’Olocausto. Inoltre, la Polonia aveva richiesto che i viaggi educativi degli studenti israeliani includessero anche i luoghi dedicati alla commemorazione delle vittime polacche delle persecuzioni tedesche o sovietiche.

Non bastava la legge sulle restituzioni dei beni confiscati agli ebrei dai nazisti e poi incamerati dalla dittatura comunista ad aumentare le tensioni tra Varsavia e lo Stato ebraico. Ad esacerbare gli animi sono state anche le ingerenze della Polonia nei viaggi educativi, in particolare quelle volte a controllare i programmi di studio sull’Olocausto per i bambini e i ragazzi israeliani in visita ad Auschwitz e nei campi di concentramento nazisti. L’allora ministro degli Esteri Yair Lapid aveva accusato il governo polacco di confondere i contenuti e di decidere cosa dire o non dire, generando ulteriori malcontenti.

Nel frattempo la Polonia ha presentato a Israele una proposta per riprendere i tour commemorativi per gli studenti provenienti da Israele.

Come riporta il The Times of Israel, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha salutato l’accordo, affermando che «le lezioni dell’Olocausto possono essere apprese in molti modi, ma non c’è niente di meglio che vedere di persona».

L’annuncio di martedì non ha fatto tuttavia menzione di come la questione sia stata risolta. Inoltre, il governo polacco aveva rifiutato di consentire agli agenti dello Shin Bet che fornivano sicurezza per i viaggi di portare armi durante i viaggi, sebbene il personale di sicurezza fosse stato precedentemente autorizzato a farlo. Il sito Ynetnews ha riferito di recente che è stato raggiunto un accordo secondo cui la sicurezza polacca avrebbe protetto i viaggi, mentre le guardie israeliane sarebbero state autorizzate a partecipare in caso di minacce specifiche.

Sempre come riporta The Times of Israel, martedì il ministro dell’Istruzione Yoav Kisch ha ringraziato il suo omologo polacco Zbigniew Rau, affermando che la mossa di riportare i viaggi dei giovani è stata «una priorità assoluta» e che «è di grande importanza insegnare la Memoria dell’Olocausto agli studenti israeliani, una parte inseparabile della storia ebraica».

L’accordo attuale rappresenta dunque un passo avanti nella ripresa del dialogo israeliano-polacco, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza storica delle nuove generazioni. Un miglioramento rispetto a qualche anno fa, quando la Polonia aveva adottato una legge che vietava la discussione di eventi storici riguardanti le azioni dei polacchi contro gli ebrei durante la Shoah. Israele venne accusato allora di promuovere l’«antipolonismo», alimentando pregiudizi contro i polacchi come gruppo etnico, lo Stato polacco e la sua cultura.

Il sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari Esteri polacco, Paweł Jabłoński, aveva infatti lamentato l’anno scorso che i viaggi organizzati di giovani israeliani in Polonia richiedevano modifiche a causa di problemi sistematici che portavano al rafforzamento di falsi stereotipi, con un impatto negativo sulle relazioni polacco-israeliane. Mentre l’allora primo ministro israeliano Naftali Bennett aveva a sua volta definito la legge «una decisione vergognosa e un vergognoso disprezzo per la memoria dell’Olocausto» affermando che «la Polonia ha scelto di continuare a danneggiare coloro che hanno perso tutto».