Dopo la visita di Herzog, il Congresso americano ribadisce la vicinanza a Israele

Mondo

di David Fiorentini
Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione dichiarando che “Israele non è uno stato razzista o di apartheid”, respingendo “ogni forma di antisemitismo e xenofobia”, ribadendo che “gli Stati Uniti saranno sempre un saldo partner e sostenitore di Israele”.

La mozione è stata adottata con un ampio consenso di 412 voti a favore e solamente 9 contrari, tutti provenienti dall’estrema sinistra del Partito Democratico, tra cui i membri del gruppo noto come “The Squad” (Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ilhan Omar, Ayanna Pressley).

Il voto è avvenuto in concomitanza con l’incontro tra il Presidente di Israele Isaac Herzog e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e poco prima del discorso del leader israeliano davanti al Congresso in seduta congiunta per celebrare il 75º anniversario dello Stato ebraico.

Tuttavia, la necessità della stesura della risoluzione era stata ispirata dalle recenti dichiarazioni della rappresentante democratica Pramila Jayapal, secondo cui Israele sarebbe uno “stato razzista”, suscitando critiche da entrambe le parti del Congresso.

Per questo, la votazione ha evidenziato ulteriormente le divisioni all’interno del Partito Democratico riguardo alla questione israelo-palestinese tra coloro che hanno subito preso le distanze dall’affermazione, e chi, come Rashida Tlaib, l’unica americana di origine palestinese al Congresso, ha energicamente sostenuto che Israele sia uno stato di apartheid.

Una posizione espressa anche in occasione del discorso di Herzog, manifestata attraverso l’assenza in aula.

(Foto: Joe Biden nel marzo 2022. Official White House Photo by Adam Schultz)