Il leader del sindacato britannico degli insegnanti

Docenti ebrei inglesi lasciano il sindacato perché troppo fazioso sul conflitto arabo-israeliano

Mondo

di David Fiorentini
Dozzine di professori e docenti ebrei hanno dato le dimissioni dal principale sindacato dell’educazione inglese in protesta alla sua posizione faziosa nei confronti del conflitto israelo-palestinese.

Il segretario generale della National Education Union (NEU), Kevin Courtney, ha dichiarato di essere orgoglioso di aver parlato a una manifestazione pro-palestinese nel centro di Londra, alla quale si sono alzati cori antisemiti e striscioni pesantemente contro Israele.

L’apparizione del leader sindacalista è stata l’ultima goccia per numerosi insegnanti, molti dei quali, secondo Jewish News, hanno già rassegnato le dimissioni e altri ancora minacciano di farlo, se la politica del sindacato non dovesse cambiare. Il giornale ebraico inglese ha raccolto oltre 80 testimonianze di soci adirati con la posizione di Courtney, che nelle scorse settimane ha congratulato due giocatori del Leicester City per aver sventolato la bandiera palestinese alla finale di FA Cup.

Purtroppo, non è la prima volta che gli appartenenti di fede ebraica del NEU si sono sentiti fortemente esclusi e non rappresentati. In passato, oltre che per l’affiliazione alla Campagna di Solidarietà per la Palestina, il sindacato ha subito pesanti critiche per aver appoggiato una campagna di boicottaggio di aziende israeliane.

Per di più, negli ultimi giorni, il segretario Courtney ha retwittato un discorso della parlamentare inglese Baronessa Sayeeda Warsi nel quale esclama: “Non stiamo facendo niente per scoraggiare Israele dall’espansione di insediamenti, da sfratti forzati e da demolizioni di case. Questa è pulizia etnica”. Dichiarazioni forti, che provengono dalla stessa che nel 2014, nel bel mezzo dell’Operazione Margine Protettivo, lasciò il suo incarico ministeriale a causa della condotta, a suo dire, “moralmente indifendibile” del Regno Unito: Mi sciocca come il Governo britannico continui a permettere la vendita di armi a un Paese, Israele, che ha ucciso quasi 2000 persone, tra cui centinaia di bambini, solo nelle ultime 4 settimane. L’esportazione di armi in Israele deve fermarsi”.

Di fronte all’indignazione degli enti ebraici, il NEU si è limitato a dichiarare in una nota ufficiale: Sia il NEU sia il TUC (Trades Union Congress) hanno rilasciato dichiarazioni riguardo gli sfratti di Sheik Jarrah e gli sviluppi successivi, al pari di molti altri sindacati. Anche l’ONU ha espresso preoccupazione. Il NEU denuncia ogni forma di razzismo, incluso l’antisemitismo.”