Danimarca pericolosa

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“Consigliamo agli israeliani che vengono in Danimarca e vogliono recarsi in sinagoga, di di indossare le loro kippah solo una volta entrati al tempio; di non indossarla per la strada, indipendentemente dal fatto che le aree che stanno visitando appaiano sicure”. E’ questo l’avvertimento lanciato mercoledì 12 dicembre dall’ambasciatore israeliano a Copenaghen, Arthur Avnon. L’agenzia di stampa AFP riferisce anche che Avnon ha raccomandato ai turisti israeliani ed ebrei di non “parlare ebraico ad alta voce”  e di non indossare gioielli con la Stella di David.

Nell’ultimo anno in Danimarca si sono registrati 39 episodi di stampo antisemita e anti-israeliano. Il mese scorso un gruppo di manifestanti anti-israeliani aveva vandalizzato l’ambasciata israeliana di Copenhagen con spruzzi di vernice e lanciando petardi contro l’edificio. Due giorni prima, hanno riferito gli osservatori internazionali del Coordination Forum for Countering Anti-Semitism a Copenhagen,  i muri bianchi che circondano la residenza erano stati imbrattati con la scritta “assassini di bambini”.

Michael Gelvan, presidente del Nordic Jewish Security Council ha osservato che le raccomandazioni dell’ambasciata di Israele “sono le stesse che anche noi diamo, ormai da molto tempo. Abbiamo avvertito la polizia – prosegue Gelvan –  ma la risposta che abbiamo ottenuto è che ci sono zone di Copenhagen dove non si può nemmeno circolare in uniforme”. “Non è una risposta, ma piuttosto il segnale di quanto caotica sia diventata qui la situazione”.

La comunità ebraica di Danimarca è composta da circa 8000 persone. I leader della Comunità non hanno voluto commentare le raccomandazioni dell’ambasciatore Avnon.