Atene: dal carcere, il leader neonazista Kasidiaris si candida sindaco della città. Ed è subito polemica

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di Roberto Zadik

Dichiaratamente neonazista, negazionista della Shoah, personaggio inquietante e spregiudicato, l’ex membro di punta del partito di estrema destra Alba Dorata, Ilias Kasidiaris, arriva a candidarsi sindaco di Atene dalla cella della prigione della capitale greca.

A dare la notizia, diffusasi poi su svariati siti internazionali, è stato l’articolo del Jewish Telegraphic Agency, di mercoledì 23 agosto, firmato da Gabe Friedman. Nel testo viene evidenziato il preoccupante successo che Kasidiaris sta ottenendo nei sondaggi elettorali guidando, dalla prigione in cui è rinchiuso dal 2021, la sua nuova coalizione denominata Partito Nazionale Greco; il 12 percento degli elettori sarebbe a suo favore tanto che gli analisti politici greci hanno lanciato l’allarme che “questa percentuale è un possibile segnale di rinascita dell’estrema destra in Grecia”.

 

Testardo e polemico, finito nei guai per le sue posizioni imbarazzanti sulla Shoah e sull’immigrazione, Kasidiaris ci riprova con la politica. Questo nonostante sia stato bannato dal Parlamento greco, con il suo partito, dalle elezioni politiche dello scorso mese di giugno, vista la preoccupazione della maggioranza governativa riguardo a un suo ritorno sulla scena istituzionale del Paese. Nel testo viene poi sottolineato quanto siano problematici non solo lui ma anche i membri del suo ex partito Alba Dorata, nato nel 2010 con l’inizio del tracollo finanziario ellenico; infatti, nonostante Alba Dorata avesse respinto formalmente le accuse di neonazismo, vari suoi componenti avevano elogiato il nazionalismo, marciando all’ombra di un simbolo che somigliava a una bandiera nazista, e definendo Israele come “un eterno nemico della Grecia e della religione ortodossa greca”.

 

Oltre a questo, il JTA rievoca che, nel 2013, dieci anni fa, il leader del partito Alba Dorata, Yiorgos Roupakias era stato condannato all’ergastolo con l’accusa di aver ucciso il rapper antifascista Pavlos Fyssas. In conclusione, in questi anni, vari gruppi ebraici greci  si sono scagliati contro alcuni membri del partito Alba Dorata per aver affermato che “non ci furono camere a gas a Auschwitz”.

Ma come sta andando la sua candidatura a sindaco? Secondo il sito Newisrael si sta discutendo sul da farsi nel parlamento greco. A questo proposito il partito di centrosinistra Pasok avrebbe presentato una richiesta per ostacolare candidature di personaggi pericolosi, come quest’ultimo, ma non è chiaro quale sarà la pronuncia finale dell’attuale coalizione governativa. Nonostante sia in galera per “crimini di odio”, Kasidiaris, come ha fatto sapere il sito, citando lo studio di un gruppo, specializzato nell’analisi dei movimenti di estrema destra e riportato sul sito di The Guardian lo scorso aprile, sta guadagnandosi popolarità, specialmente fra i più giovani, attraverso i social network.