Antisemitismo da record negli USA: episodi in aumento del 36% nel 2022

Mondo

di Francesco Paolo La Bionda

Negli Stati Uniti lo scorso anno si è toccato il record di antisemitismo, secondo dati pubblicati dall’Anti-Defamation League il 23 marzo. L’Audit of Antisemitic Incidents 2022 ha registrato 3.697 episodi in tutto il paese, in aumento ben del 36% rispetto al 2021. Si tratta del dato più alto mai rilevato da quando l’associazione ha iniziato a monitorare quantitativamente il fenomeno in America nel 1979 .Gli episodi di antisemitismo si sono verificati in tutti gli Stati e, sebbene siano stati riconducibili a diverse ideologie, uno dei maggiori aumenti ha riguardato le attività dei suprematisti bianchi.

 

 

Per quanto riguarda le aggressioni fisiche, l’aumento generale è stato del 26%, con 111 attacchi rivolti contro le persone. Gli ortodossi, che di solito sono più facilmente identificabili come ebrei, sono stati presi di mira in modo sproporzionato, rappresentando il 53% delle vittime, e quasi il 60% delle aggressioni ha avuto luogo a New York, soprattutto nel quartiere di Brooklyn, dove quasi un quarto della popolazione è ebraica, inclusi migliaia di ebrei hassidici. Si è verificata anche un’aggressione letale: Thomas Meixner, professore dell’Università dell’Arizona,  è stato scambiato per ebreo da uno studente antisemita che lo ha ucciso lo scorso 5 ottobre.

 

Per quanto riguarda azioni rivolte contro edifici e altri luoghi, si sono verificati 589 episodi che hanno colpito le istituzioni ebraiche, comprese le sinagoghe, che hanno anche ricevuto 91 minacce di attentati con esplosivi. Altro ambito in cui l’antisemitismo è aumentato a livelli allarmanti sono le istituzioni scolastiche non ebraiche, in particolare i college, con un aumento del 40% degli atti antisemiti, compresi episodi di vandalismo e di profanazione di mezuzah. Questo conteggio non include le risoluzioni approvate all’interno dei campus dagli attivisti del movimento Boycott, Divestment, Sanctions, visto che non prendono di mira individui specifici.

 

 

A questo riguardo, gli episodi di antisemitismo legati a Israele o al sionismo sono stati 241, pari al 6,5% del totale, in calo rispetto al 2021, anno in cui si era registrato un numero insolitamente alto di episodi legati alla guerra di Gaza; le proteste contro Israele che non hanno preso di mira individui o entità ebraiche non sono state conteggiate nei dati.

 

Infine, decine di episodi sono stati legati a esternazioni antisemite di celebrità del mondo sportivo e dello spettacolo, in particolare il rapper di fama mondiale Kanye West, che oggi si fa chiamare Ye, e il giocatore dell’NBA Kyrie Irving. Entrambi afroamericani, sia West sia Irving hanno fatto riferimento alle teorie cospirazioniste antisemite dei suprematisti neri dei black hebrews, secondo cui gli africani sarebbero i veri discendenti degli antichi israeliti anziché gli ebrei contemporanei.

 

 

Tutti questi trend in crescita si inseriscono in un momento storico in cui le convinzioni antisemite sono in crescita negli Stati Uniti: un sondaggio dell’ADL pubblicato a gennaio ha rilevato che il numero di americani che credono agli stereotipi contro gli ebrei è raddoppiato dal 2019, raggiungendo il livello più alto degli ultimi decenni.