Una festa tutta per la Palestina, a Milano. E’ quel che un anno fa, all’epoca delle polemiche per “Unexpected Israel”, alcuni, compreso il neosindaco Giuliano Pisapia, proposero come risposta a chi contestava la settimana dedicata alla cultura israeliana. E una festa tutta palestinese è quella che dunque si farà a Milano il prossimo 3-6 ottobre. Ad annunciarlo il sindaco stesso: “Milano è una città accogliente e ospitale e non può in alcun modo diventare la sede in cui si riproduce uno scontro che da troppo tempo non trova una soluzione positiva e pacifica. Anche per queste ragioni la nostra città ospiterà Expo 2015 e continuerà a lanciare messaggi di pace e di dialogo. E dopo ‘Unexpected Israel’, Milano ospiterà nei prossimi mesi un’iniziativa perché venga conosciuta la realtà attuale della Palestina”.
Un evento che è stato ben accolto all’interno della Comunità ebraica di Milano. “Se venissi invitato non mi tirerei indietro” ha detto il presidente, Walker Meghnagi. Purchè, ha specificato, da festival culturale “non trascenda in un incontro politico”. Della stessa opinione anche Daniele Nahum, delegato della Comunità ai rapporti istituzionali: “La considero un’iniziativa positiva visto che si tratta di cultura. Sarei molto contento se fossi chiamato a partecipare. Sono momenti che possono avvicinare i due popoli. Se arrivasse l’invito sarebbe un bel segnale”.
Per Ruggero Gabbai, consigliere comunale, già invitato a partecipare ad una delle tavole rotonde in programmazione, l’iniziativa sarà positiva se contribuirà a far crescere il dialogo. L’importante, ha sottolineato, è che non si trasformi in un “dialogo” a senso unico.
A promuovere l’evento, sin dai primi mesi del 2012 un gruppo di associazioni – dall’Arci, al Teatro Verdi, Vento di Terra, Salaam Ragazzi dell’Ulivo, Camera del Lavoro. Il tutto insieme a ministero della Cultura palestinese, Comunità Palestinese lombarda e Missione diplomatica palestinese, che hanno chiesto al Comune il sostegno per la realizzazione di «Philastiniat» in collaborazione con la Scuola d’Arte drammatica “Paolo Grassi”, l’Università Statale, la Casa della Poesia, la Libreria Feltrinelli e il Cinema Anteo.
La decisione del Comune di sostenere e ospitare questo festival culturale palestinese, ha trovato tuttavia l’opposizione di alcuni esponenti della Lega e del PDL. Soprattutto per via dei costi: 120.000 euro.
“Una follia in un momento di crisi” ha detto Matteo Salvini, segretario lombardo della Lega. “Ci mancavano 120 mila euro a un centro ricreativo di sinistra per la Palestina. Presenteremo subito un’interrogazione parlamentare. Noi con quella cifra sistemeremmo per un anno una trentina di padri separati sulla soglia della povertà”. Per l’ex vicesindaco di Milano Riccardo De Corato si tratta di “uno schiaffo in faccia non agli ebrei ma ai milanesi. Se parliamo di qualche migliaia di euro è già troppo. Allora cosa bisognerebbe dare agli americani per il 4 luglio o ai francesi per il 14 luglio? Ancora una volta Pisapia è ostaggio della sinistra radicale”.