Apprensione alla Sinagoga di Torino, sfiorati i militanti dei centri sociali

Italia

di David Fiorentini
Apprensione alla sinagoga di Torino. Mentre i fedeli celebravano Pesach, martedì 23 aprile un corteo propalestinese ha inizialmente sfondato un primo cordone della polizia direzionandosi verso il luogo di culto, prima di essere bloccato da un secondo deciso intervento delle forze dell’ordine, convogliando i manifestanti in vie parallele.

Al grido di “Fuori i sionisti dalle università” e “Tout le monde deteste la police”, diversi militanti del centro sociale Askatasuna saranno denunciati per aver tentato di deragliare il corteo di protesta contro la partecipazione israeliana alla Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli, prevista al castello del Valentino.

Un ulteriore campanello di allarme per le Comunità ebraiche europee, dopo che una sinagoga a Berlino è stata colpita da una bomba molotov e tanti altri luoghi sensibili sono stati oggetto di atti vandalici.

Per fortuna, nessuno degli attivisti ha raggiunto Piazzetta Primo Levi, sede della Sinagoga torinese, ampiamente protetta dalle pattuglie dell’esercito e della polizia di Stato. Tuttavia, rimane lo stato di allerta che ancora una volta evidenzia il nesso tra la demonizzazione di Israele e la crescente ondata di antisemitismo in Occidente.

A fine corteo il bilancio è di due manifestanti e 4 esponenti delle forze dell’ordine feriti o contusi, con una città quasi paralizzata, con varie fermate della metro, ponti e strade bloccate.