Israele-Siria, tensione alle stelle

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Jet israeliani hanno colpito nella notte di martedì una serie di postazioni militari in territorio siriano, in una rappresaglia dopo che 12 ore prima una bomba aveva ferito quattro militari di Israele nelle alture del Golan.”Riteniamo il regime di Bashar al-Assad responsabile per ciò che accade sotto la sua autorità e, se continua a collaborare con elementi che cercano di colpire Israele, gli faremo pagare un duro prezzo”, ha avvertito il ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, in una chiara allusione al sostegno del regime ai miliziani sciiti libanesi di Hezbollah.

I quattro raid aerei segnano la piu’ grave escalation lungo la linea del cessate il fuoco tra Siria e Israele dalla guerra del 1973. Nel mirino dei caccia dello Stato ebraico sono finiti batterie di artiglieria, una struttura di addestramento dell’esercito e un comando militare.

La rappresaglia è arrivata dopo il terzo tentativo di militanti di Hezbollah di attaccare soldati israeliani lungo la frontiera nord del Paese. Stavolta la bomba collocata sul ciglio di una strada delle alture del Golan, ha ferito quattro militari, di cui uno in modo grave. L’attentato voleva probabilmente essere una trappola diretta a rapire i soldati dell’Idf, tentativo fallito grazie all’intervento dell’esercito israeliano in supporto della pattuglia ferita. I due precedenti attacchi risalivano al 5 e al 14 marzo. Israele e i miliziani di Hezbollah, finanziati e armati da Iran e Siria, combatterono una breve guerra nel 2006.

Come riporta sulla Stampa Maurizio Molinari, l’agguato sul Golan è l’ultimo episodio dell’escalation di violenze che sta colpendo il nord di Israele, con l’aumento di scontri tra l’Idf (esercito di Israele) e i terroristi di Hezbollah. “Fra gli analisti di sicurezza in Israele – riporta Molinari – prevale la convinzione che Hezbollah, rafforzato dai successi militari contro i ribelli siriani, stia estendendo la propria area di operazioni dal Libano del Sud al Golan, per rivendicarne il controllo”.

“Finora siamo riusciti a mantenere la calma e agiremo con fermezza per proteggere i nostri cittadini”, ha affermato il premier israeliano Netanyahu.