FDa sinistra, Nafatli Bennett e Yair Lapid, che hanno formato un nuovo governo in Israele

Israele: Bennett e Lapid verso lo scioglimento della Knesset e nuove elezioni

di Paolo Castellano

Israele torna al voto. Il 20 giugno Naftali Bennett e Yair Lapid hanno annunciato che la prossima settimana proporranno lo scioglimento della Knesset (il parlamento israeliano). Se l’iniziativa verrà approvata – molto probabile – i cittadini israeliani torneranno alle urne a fine ottobre: l’attuale coalizione di governo e l’opposizione avrebbero scelto la data del 25 ottobre. In ogni caso, sarebbero le quinte elezioni in tre anni.

Come riporta il Jerusalem Post, l’obiettivo di Bennett e Lapid è quello di decidere il proprio destino e la caduta del governo alle loro condizioni senza concedere a Benjamin Netanyahu la possibilità di attribuirsi una vittoria politica sui due avversari.

In base all’accordo di coalizione, l’attuale ministro degli Esteri Lapid sarà primo ministro provvisorio fino alle elezioni e alla creazione di un nuovo governo. Dunque, sarà lui a ricevere il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, quando farà tappa in Israele dal 13 al 14 luglio.

«Non è stato facile ma abbiamo preso la decisione giusta per Israele», ha annunciato Bennett in televisione, aggiungendo di aver fatto tutto il possibile per non far cadere il governo.

«Abbiamo riportato alla ribalta l’onestà e dimostrato che è possibile mettere da parte i dissensi per un obiettivo comune. Non ho mai accettato che considerazioni di partito avessero il sopravvento su quelle nazionali», ha sottolineato Bennett.

Il premier israeliano ha lanciato una stoccata all’ex premier Netanyahu e all’opposizione di destra che hanno recentemente bocciato il disegno di legge sul prolungamento delle norme civili per gli insediamenti ebraici in Cisgiordania.

Tuttavia, Bennett e Lapid hanno annunciato lo scioglimento della Knesset perché la loro mossa estenderà automaticamente le norme di sicurezza in Cisgiordania fino a tre mesi dopo la formazione del prossimo governo.

In questo senso, Bennett ha affermato di aver avviato le elezioni per prevenire il caos e preservare la protezione dello Stato ebraico.

In Israele riappaiono le tende in segno di protesta contro il boom immobiliare

A proposito dei bisogni dei cittadini israeliani, il 19 giugno è stata allestita una tendopoli a Tel Aviv per protestare contro i folli aumenti degli affitti e del costo delle case in Israele.

Come riporta il Times of Israel, le manifestazioni si sono diffuse in altri centri urbani dello Stato ebraico come Gerusalemme, Haifa, Beer Sheva, Pardes Hannah, Holon e Rosh Haayin.

La tendopoli di Tel Aviv è stata allestita nel bel mezzo dell’elegante Rothschild Boulevard: simbolo dell’alto costo della vita in città ed epicentro delle proteste del movimento della “Ribellione delle Tende”, movimento di massa per la giustizia sociale costituitosi nell’estate del 2011.

Gli organizzatori della nuova protesta hanno dichiarato che, diversamente dal movimento del 2011, presenteranno “richieste concrete” al governo grazie al supporto di un team di esperti in economia e finanza.