Unexpected Israel: le minacce non devono vincere!

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Ieri sera al Teatro Franco Parenti, la lectio magistralis di Haim Baharier è diventata anche un’occasione di incontro per personalità del mondo ebraico milanese e no, per discutere della protesta dei gruppi filopalestinesi contro la manifestazione Unexpected Israel, prevista per settimana prossima proprio a Milano.
La protesta da un lato, la decisione della Questura di spostare la manifestazione da Piazza Duomo (probabilmente il Castello Sforzesco) dall’altra, ha indotto l’intellettuale Ugo Volli a redigere una lettera aperta al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ma anche al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, al presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, e al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Pubblichiamo qui il testo della lettera di Ugo Volli, che è stata firmata oltre che dal Presidente della Comunità Roberto Jarach e dal vicepresidente Daniele Nahum, da Alessandro Schwed, Andree Ruth Shammah, Haim Baharier e altre 250 persone.

Mosaico aderisce alla petizione lanciata da Ugo Volli e invita tutti i suoi lettori a sottoscriverla.

Gentili autorità,
come sapete il prossimo 12 giugno è prevista l’inaugurazione a Milano in Piazza Duomo di un padiglione dedicato a illustrare le realizzazioni economiche e le bellezze turistiche di Israele. Essa è corredata da un ricco programma culturale, con conferenze di scrittori, concerti di cantanti, mostre d’arte. La manifestazione, a suo tempo concordata con le autorità competenti, ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie. Non si tratta affatto di un'”occupazione”, come scrivono i suoi boicottatori, ma di un momento di scambio culturale che arricchisce la vita culturale della città di Milano.

Apprendiamo dalla stampa che la manifestazione è minacciata da estremisti che intendono impedirla per motivi politici, a costo di “mettere a fuoco la città”, cioè di usare la violenza fisica. Queste minacce sono largamente diffuse in Internet, su volantini e manifesti, diffusi in Italia e all’estero.

Comunque si giudichino le vicende del Medio Oriente, è inaccettabile che gruppi di estremisti impediscano la libera manifestazione del pensiero, sfidino l’ospitalità dell’Italia, siano decisi a impedire ogni contatto con Israele secondo logiche di apartheid che ricordano i boicottaggi agli ebrei organizzati dai regimi nazifascisti.

Noi sottoscritti, appartenenti a diversi schieramenti politici e culturali, con opinioni diverse sul conflitto mediorientale, facciamo appello alle autorità centrali e locali della nostra Repubblica perché non sia consentito impedire nel nostro Paese una libera manifestazione del pensiero e di scambio con un altro paese democratico. Vi chiediamo di intervenire per assicurare il regolare corso della rassegna israeliana a Milano.

Per sottoscrivere la petizione lasciate il vostro nome e cognome nello spazio commenti e inviate una mail a appello.israele.milano@gmail.com