di David Zebuloni
Aroma afrodisiaco dal profumo inebriante e dal sapore orientale, lo zafferano è diventato nel tempo un bene di lusso. E che lusso. Custodita dietro vetrine blindate chiuse con il lucchetto nei negozi specializzati e utilizzata con grande scrupolosità in cucina, la spezia pregiata è stata nominata “l’oro dal colore rosso” e, nella sua forma più pregiata, è arrivata a costare più di trentamila euro al chilogrammo. Una cifra esorbitante secondo qualunque parametro esistente, culinario e non.
Il motivo di tanto clamore? Semplice: per ricavare un solo grammo di zafferano, occorrono più di mille fiori dal nome crocus sativus. Fiori rari e delicati che sbocciano verso la fine del mese di ottobre e vengono raccolti rigorosamente a mano. Ma non finisce qui. Considerata la grave crisi economica che colpisce l’Iran negli ultimi anni, il paese che detiene il 90% della produzione mondiale di zafferano, possiamo dedurre l’incapacità storica di soddisfare l’alta richiesta di questo pregiato prodotto da parte del mercato internazionale.

Per porre rimedio a questa grave crisi settoriale, una StartUp israeliana dal nome Saffron-Tech ha ideato una coltivazione controllata e automatizzata di colture agricole in condizioni di laboratorio, risparmiando acqua, terra e manodopera, nonché aumentando significativamente la qualità e la quantità della produzione. Sfruttando dunque le tecnologie più avanzate che lo Stato Ebraico abbia oggi da offrire, la giovane StartUp si impegna a garantire un’ampia fornitura di zafferano durante tutto l’anno.
“La maggior parte dello zafferano oggi in commercio è falso. Si prendono dei fili dalla pianta del mais, si tingono di rosso e si spacciano per zafferano”, ha spiegato Tal Wilk-Glazer, Ceo di Saffron-Tech. “La richiesta di questa spezia oggi è completamente sproporzionata alla sua offerta, specie se consideriamo che la sua raccolta viene effettuata una sola volta l’anno. Il nostro obiettivo è quello di coltivare e raccogliere zafferano durante tutto l’anno, coltivandolo in laboratorio e non in natura. Così facendo, riusciremo a produrne in grosse quantità e così facendo ad abbassare i suoi costi già a partire dal prossimo anno”.
Una buona notizia per tutti gli appassionati dell’oro rosso che non possono proprio rinunciare alla punta dorata in cima al pentolone di riso persiano, o in alcuni dolci festosi che riempiono la casa di un aroma dal profumo ineguagliabile. Un dettaglio, che fa la differenza.