Thailandia: tutti salvi i bambini intrappolati nella grotta, grazie alla tecnologia israeliana che li ha trovati

Mondo

Si è concluso mercoledì 11 luglio l’incubo dei ragazzi della squadra di calcio intrappolati in una grotta in Thailandia dal 23 giugno scorso. Il loro ritrovamento è stato possibile grazie alla tecnologia dell’azienda israeliana, MaxTech Networks.

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di Fabiana Magrì 

Le operazioni di salvataggio dei dodici ragazzi thailandesi prigionieri con il loro allenatore nella grotta di Tham Luang tengono il mondo con il fiato sospeso. Le immagini del ritrovamento del gruppo, dieci giorni dopo la scomparsa nei meandri della grotta, e la trasmissione della conversazione tra i primi due soccorritori e l’allenatore, rimbalzate poi in tutto il mondo, sono state il primo di una serie di miracoli che – si spera – porterà ad archiviare la vicenda come un’orribile disavventura finita per il meglio grazie alla forza di volontà e alla tecnologia. Perché senza tecnologie all’avanguardia, le comunicazioni tra esterno e interno di quella grotta non sarebbero possibili.

Un’azienda israeliana, MaxTech Networks, ha sviluppato un sistema di apparecchi smart in grado di comunicare tra loro anche in situazioni estreme e in assenza di segnale. Dopo poche ore dalla notizia della scomparsa dei ragazzi, Moshe Askenazi, agente di base in Thailandia per conto dell’azienda, ha avvisato la casa madre in Israele che ha subito mandato una squadra di tecnici equipaggiati con le radio mobili Max mesh. «Si tratta di un dispositivo resiliente», ha spiegato ai media Uzi Hanuni, fondatore di MaxTech Networks «che all’apparenza sembra un normale walkie talkie. In realtà al suo interno c’è un sofisticato algoritmo, risultato di dieci anni di ricerca e sviluppo, frutto del lavoro di venti ingegneri».

Se la tecnologia è “smart”, ancora di più lo è, nella sua semplicità, l’idea alla base. Gli apparecchi funzionano tra loro come anelli di una catena. Ogni dispositivo crea un ponte con il successivo, fino a consentire una trasmissione continua di dati, immagini e voce tra il primo e l’ultimo elemento della staffetta. «In situazioni come quella in cui stiamo intervenendo in Thailandia e in generale in circostanze di catastrofi naturali», continua Hanuni, «le comunicazioni, per come le conosciamo oggi, collassano. Qualsiasi squadra di soccorso al mondo può beneficiare di uno strumento come Max mesh», il cui sistema si adatta automaticamente alle diverse condizioni di rete, ai gradi di mobilità e alle condizioni ambientali, creando un’infrastruttura virtuale. Intanto, nelle ultime ore, è arrivata la notizia che Saman Kunan, 38 anni, ex Navy Seal in congedo che si era unito volontariamente alla squadra dei soccorritori, è morto per la mancanza di ossigeno lungo il percorso. Le condizioni per il salvataggio sono davvero estreme.

(Pubblicato su La Stampa, 6/7/18)

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Lo sforzo internazionale continua febbrile. Non si può ancora gioire per questi ragazzi perché il fatto di averli trovati, pur ovviamente fondamentale, non significa che siano salvi. Le condizioni meteo sono critiche e portarli fuori da quelle grotte non è semplice.

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Intanto in Francia, dove nessun giornale ha parlato del contributo israeliano alle ricerche – in Italia solo la Stampa ha dedicato un articolo a questo – è stata diffusa una lettera

D’aujourd’hui
Je voudrais revenir sur l enfermement de ces enfants dans une grotte en Thaïlande.
Je rappelle rapidement les faits
ceux ci sont prisonniers sous terre depuis 10 jours
Les services spécialisés n ont pas réussis à les situer.
Et hier miracle grâce à des aides venus d un autre pays ces petits ont pût être repérés.
Ces génies ont installés à distance sur un kilomètre un dispositif de communication qui a permis de les situer et tout cela sans système réseau.
Le mérite en revient à la société MAXTECH qui a mis gratuitement à leur service leur génie.
Mais alors?? qui est ce pays qui a participé à cette recherche
Personne n’en n’a parlé!
Messieurs les journalistes encore une fois vous continuez dans la désinformation.
Une question avez vous une prime quand vous ne relatez pas les faits en toute objectivité ?
Je ne vois que ça  ou alors lorsque vous avez fait une école de journalisme vous n avez pas compris les règles ou alors vous étiez tous des mauvais élèves.
Encore une fois la désinformation est appliquée
il s’agissait pourtant d’un acte non politisé et simplement humain.
Alors donc de quel pays s’agit il?
Quel est ce pays qui a agit comme d habitude avec compétence et modestie
ISRAEL
Vous savez ce PAYS dont vous parlez dès qu il y a un haussement de sourcils de leur part et que vous savez si bien critiqués.
Ce PAYS qui n attire que de la haine et dont vous journalistes vous vous délectez pour n en dire que du mal.
Il y a tant à dire ne serait ce peut-être mentionner que leurs produits sont interdits dans de nombreuses surfaces en France.
Ce PAYS ce petit bout de terrain n à finalement rien à faire de vos dires ou vos non dits.
Continuez à mal informer nous avons l habitude seuls les personnes objectives seront où est la vérité
En conclusion j espère que ces enfants sortiront de leur prison en bonne santé
Et quant à vous mes frères israéliens je suis trop fière de vous
Une copie de ce courrier est envoyée à Marie Laure Augry à France 2

Vorrei ritornare sulla notizia dei bambini prigionieri in una grotta in Thailandia.
Ricordo velocemente i fatti, questi bambini sono prigionieri sotto terra da più di dieci giorni.
Tutti i soccorsi specializzati in salvataggio non erano riusciti a localizzarli.
Ieri per miracolo, grazie all’aiuto giunto da un altro paese, i piccoli sono potuti essere rintracciati.
Questi geni hanno installato un dispositivo di comunicazione all’avanguardia ad un chilometro di distanza che ha permesso di localizzarli anche in assenza di rete.
Il merito è tutto della società MAXTECH che ha messo a disposizione il proprio ingegno gratuitamente.
Allora chi è questo misterioso paese che ha partecipato al salvataggio? Nessun canale di informazione ne ha parlato.
Signori giornalisti ancora una volta continuate a fare disinformazione. Ho una domanda: avete forse un premio quando non riportate i fatti con obiettività? Io credo questo, oppure quando avete frequentato la scuola di giornalismo non avete capito le regole o eravate pessimi studenti. Ancora una volta la disinformazione prevale. Eppure si trattava solo di un atto umano, non politico. Allora di quale PAESE si tratta? Chi è questo misterioso paese che come al suo solito agisce con competenza e modestia? ISRAELE.
Proprio quel PAESE del quale parlate con tono critico e accusatorio appena succede qualcosa. Quel PAESE che suscita un odio che voi giornalisti vi compiacete nel fomentare.
Ci sarebbe tanto da dire, per esempio che molti dei loro prodotti sono banditi dai supermercati francesi.
Questo PAESE, questo piccolo lotto di terra ignora in modo assoluto quello che dite o non dite.
Voi continuate a disinformare tanto le persone obbiettive sanno sempre riconoscere la verità.
Per concludere, mi auguro vivamente che questi bambini possano uscire indenni dalla loro prigione. E in quanto a voi, cari fratelli israeliani, sono davvero fiera di voi.
Copia di questa lettera è stata mandata a Marie Laure Augry del canale France 2.

(traduzione di Simona Nessim)

 

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La tecnologia israeliana di ricerca e soccorso è stata decisiva nei giorni scorsi per localizzare la squadra di calcio maschile scomparsa in Thailandia e ritrovata dopo nove giorni in una grotta. Le squadre di soccorso israeliane sono state le prime a volare in Thailandia per unirsi alle operazioni di salvataggio, a cui hanno partecipato anche esperti internazionali. I soccorritori hanno utilizzato un’avanzata tecnologia sviluppata dalla compagnia Maxtech Networks specializzata in apparecchiature di comunicazione di emergenza. Il CEO e fondatore di Maxtech, Uzi Hanuni, ha dichiarato: “Come azienda abbiamo deciso di contribuire con i nostri dispositivi a salvare quei ragazzi. Quando ci sono giovani a rischio, non ci pensi due volte a partire da Israele. È nella nostra natura”.

Tra le attrezzature e tecnologie sviluppate dalla società con sede a Yavne, in Israele, e inviate in Thailandia, come riporta Nocamels, c’è la radio professionale mobile Max-Mesh che consente la comunicazione mission-critical di radio mobili professionali attraverso l’infrastruttura virtuale, anche quando non è disponibile un’infrastruttura fisica. Questo è possibile attraverso un algoritmo altamente sofisticato che collega i dispositivi, consentendo la connettività di comunicazione peer-to-peer wireless e un’infrastruttura virtuale per ritrasmettere voce e dati.

Il software Max-Mesh può essere integrato come software in vari sistemi di comunicazione che supportano più radiofrequenze per adattarsi al progetto del sistema radio esistente. La tecnologia israeliana brevettata da Maxtech Networks garantisce scambi di voce e dati di alta qualità, migliora la copertura delle reti cellulari ed estende la gamma di hotspot Wi-Fi. A portare radio e computer in Thailandia per dare supporto alle squadre di soccorso sul campo, è stato Yuval Zalmanov, attualmente ingegnere informatico senior presso Maxtech, che ha spiegato ai soccorritori come usare la strumentazione, oltre a fornire supporto tecnico. Vista la conformazione complessa dell’area in cui si trovano intrappolati i giovani calciatori, che non favorisce nessun tipo di comunicazione, la radio mobile professionale Max-Mesh, che assomiglia ad un walkie-talkie, è stata l’unica tecnologia che ha consentito la loro localizzazione. (Fonte: Siliconwadi).