In “The Humbling” un grande Al Pacino interpreta Philip Roth

Spettacolo

di Roberto Zadik

thehumblingPhilip Roth non passa mai di moda e riesce sempre a creare anche a 83 anni nuove ispirazioni e trame inedite. Questa volta, però, non si tratta di una sua ennesima creazione per uno dei più acclamati scrittori non solo nel mondo ebraico ma internazionalmente – famoso a livello planetario per opere dissacranti come  “Il lamento di Portnoy” del 1969 -, ma di un film. Dal Festival di Venezia arriva in anteprima a Milano, il 22 settembre al cinema Colosseo “The Humbling”, pellicola tratta dal romanzo ‘L’umiliazione’, con un regista e un attore di primo piano come Barry Levinson e Al Pacino: due icone e due “vecchi leoni” del grande cinema hollywoodiano che duettano in una trama decisamente suggestiva.

Levinson, regista 72enne, ebreo americano ashkenazita come Roth, è autore di successi come “Good morning Vietnam” con il favoloso Robin Williams e “Rainman” con Dustin Hoffman. Questa volta diretto dal bravo Levinson sarà l’attore italoamericano Al Pacino, versatile e intenso interprete che nella sua lunga carriera cominciata nei primi anni Settanta è stato  al centro di tanti capolavori, da “Il Padrino” di Francis Ford Coppola, a “Serpico” e “Quel pomeriggio di un maledetto giorno da cani”, entrambi diretti nel 1973 e nel 1976 dall’amico Sidney Lumet fino a produzioni più recenti come nel 1994  “Carlito’s way” di Brian De Palma e “Ogni maledetta domenica” di Oliver Stone, famoso per “Platoon” e “Talk Radio”. Ebbene, a 74 anni Pacino sa scatenare ancora grandi entusiasmi tanto che per questo suo nuovisimo “The humbling” a Venezia c’era una folla di fan in adorazione ad accoglierlo al suo arrivo sul Lido.

alpacinoMa di cosa parla questa pellicola? Di tanti argomenti legati alla precarietà della fama, del successo e della professione di attore. Una riflessione uscita dalla penna caustica e malinconica di Roth e che ora diventa un film dove Pacino veste i panni  di Simon Axler, interpretando una delle sue prove più intense. Egli è un attore in declino che una volta calcava i palcoscenici con grande successo, e ora non sa più come rimontare dalla propria crisi professionale e esistenziale. Ingrassato, indebolito e depresso, innamorato della bella Peegen, collega più giovane di lui interpretata da Greta Gerwig, Axler-Pacino cerca disperatamente di risalire la china, ma dovrà fare i conti con numerosi ostacoli e imprevisti che la vita gli riserverà. Reduce da numerosi ricoveri in ospedali psichiatrici e cliniche e da un tentato suicidio nella sua casa in Connecticut, Axler proverà varie volte a ricominciare.

Una trama, insomma, amara e quanto mai attuale, con molti parallelismi con la vicenda di un altro grandissimi del cinema, Robin Williams, suicidatosi ad agosto: la depressione, il suicidio e il senso di declino sono temi molto forti in “The Humbling”, che porta lo spettatore a riflettere sul successo e i suoi rischi.
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