Devar / “Questa è la norma della Torà…”

di Ufficio Rabbinico di Milano

30 Giugno 2012 – 10 Tammùz 5771

Devar Torà
“Questa è la norma (chukkà) della Torà…” (Bemidbàr 19, 2). L’espressione “questa è la norma” compare  solamente due volte in tutta la Torà, la prima volta all’inizio di questa parashà, la Parashà di Chukkàt, dove si parla della preparazione del mechattàt, quelle acque che mescolate alle ceneri della parà adumà– mucca rossa, servivano a purificare gli impuri. La seconda volta l’espressione compare nella Parashà di Mattòt, dove si parla del hachsharàt kelìm – sistema per la purificazione dei recipienti, presi ai midianiti come bottino di guerra (31, 21-24). Secondo il commento di Rav Shimshon Refaèl Hirsch, la Torà vuole insegnarci che queste due mitzvòt sono presupposto fondamentale per l’osservanza delle 613 mitzvòt.
Halakhà
Quando uno sta studiando e poi gli capita di dover uscire, non lasci il libro aperto poiché, così facendo, potrebbe arrivare a dimenticare ciò che ha imparato (Kt.Sh.Ar. 27, 4). Il motivo di questa norma ha un’origine sia di carattere mistico che di carattere psicologico. Sotto questo ultimo aspetto, è chiaro che la persona che tratta con trascuratezza i libri di studio denota una scarsa considerazione per il loro contenuto e quindi è possibile che sia portata a dimenticarne il contenuto. Tale norma vige anche per i libri di preghiere.