Devar Torà / La gravità della maldicenza

di Ufficio Rabbinico di Milano

23 Giugno 2012 – 3 Tammùz 5772
Devar Torà
“Troppo onore vi siete presi per voi, dal momento che tutta l’assemblea è composta da uomini santi – consacrati …” (Bemidbàr 16, 3). Ci fa notare un Maestro dell’ebraismo italiano Rabbì Shemuèl David Luzzatto, conosciuto con il suo acronimo Shadàl, che la rivolta di Kòrach e del suo gruppo è legata alla costruzione e alla consacrazione del Mishkàn- Tabernacolo. Secondo Kòrach dopo essere stato innaugurato il Mishkàn e dopo essere state date le regole concernenti il servizio divino, tutti i figli d’Israele sono da considerarsi adatti a tale servizio. Quindi secondo il pensiero di Kòrach ogni ebreo può essere  Cohen – sacerdote, o Navì- profeta, proprio perché sono tutti santi. A questo punto Kòrach, rivolgendosi a Moshè e ad Aharòn fa le sue rimostranze, dicendo di non aver più bisogno di loro, facendo pesare, per gelosia, tutto l’onore che sino a quel momento era stato dato loro dal popolo. Come è scritto: “Troppo onore vi siete presi per voi …”.
Halakhà
Grave divieto è la maldicenza. Questa è rappresentata dal comportamento di colui che parla allo scopo di disonorare un compagno, anche se ciò che afferma è verità. Chi racconta una menzogna viene chiamato calunniatore, mentre il maldicente è colui che si siede e dice: “Il tale ha agito in questo modo; i suoi progenitori erano di questo tipo; nei suoi confronti ho sentito questo e quello” riportando delle circostanze disonorevoli. Colui che presta ascolto alla maldicenza è ancora peggiore di colui che la diffonde (Talmùd Pesachìm 118a). La punizione inflitta ai nostri progenitori nel deserto è stata disposta solo a causa della maldicenza (Talmùd Arakhìm 15a). ( K.Sh.A. 30, 2)