Involtini di cavolo – kholopchkes per Simchàt Torà

di Rivki Hazan

Ricette ebraiche (della mamma, della zia, della nonna…)

Si mangia questo piatto a Simchàt Torà per il significato simbolico degli ingredienti. La carne rappresenta la forza, la durezza, la severità (ghevurà), il cavolo rappresenta la morbidezza, l’adattabilità (chesed), il miele la dolcezza. Quindi è come se chiedessimo a Dio: quando ci spetta un castigo (ghevurà), mandacelo in maniera mite e addolcito. In altre parole la punizione non dovrebbe essere troppo severa; alla richiesta di disciplina bisogna sempre associare la comprensione dell’altro e la dolcezza. (Ricetta ashkenazita, tratta da Di casa in casa, sapori kasher dal mondo in Italia, edito dalla Women’s division del Keren Hayesod. Per acquistare il libro: www.khitalia.org).

Preparazione
Mettere il cavolo intero in una pentola capiente, coprire di acqua e mettere sul fuoco. Appena bolle, scolare e lasciare raffreddare. Soffriggere le cipolle, mischiarle alla carne e al riso crudi, formare delle polpettine. Quando il cavolo è tiepido, staccare le foglie una per una.
Mettere una polpettina di carne al centro del bordo inferiore, piegare i due lati della foglia verso il centro, rotolare dal basso verso l’alto e fermare con uno stecchino. Mettere tutti gli involtini in una pentola, meglio se stretti tra di loro.
Versare sopra la salsa di pomodoro, miele, succo di limone, acqua e sale. Coprire e cuocere a fuoco basso per 2 ore almeno. Servire caldo.

Ingredienti
1 cavolo verde
1 kg di carne trita
1 e 1/2 bicchiere di riso crudo
4 cucchiai da tavola di acqua
2 cipolle bionde
2 cucchiai da tavola di olio di oliva
1 cucchiaino di sale
1 lt di passata di pomodoro
1/2 bicchiere di miele
1 limone spremuto
1 cucchiaio grande di sale
1/2 litro d’acqua