di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] I media italiani danno ampio spazio ai nemici di Israele e pochissimo ai suoi difensori. Volete qualche esempio? La prova più eclatante è la reazione alla Corte Penale Internazionale, quando ha spiccato un mandato d’arresto per Netanyahu e Gallant.
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Come i media arabi rappresentano Israele. L’esperienza in prima persona di Suzan Quitaz
di Nathan Greppi
Nata in una famiglia curda costretta a lasciare l’Iraq sotto il regime di Saddam Hussein, dal 2014 al 2021 ha lavorato presso l’emittente televisiva qatariota Al-Araby, ha collaborato con la rivista saudita Al-Majalla e il MEMRI. Oggi risiede in Israele, dove lavora come ricercatrice presso il Jerusalem Center for Public Affairs (JCPA).
“Vestitevi di rosso, verde, nero o con una kefiah”: le indicazioni del sindacato dei giornalisti nel Regno Unito per la Giornata per la Palestina
di Pietro Baragiola
Numerosi sindacati hanno sostenuto questo appello, tra cui la National Union of Journalists (NUJ) che ha incoraggiato tutti i suoi membri a manifestare apertamente il proprio sostegno alla causa palestinese, gesto che ha indignato numerosi giornalisti della BBC, tra cui molti ebrei, che hanno abbandonato immediatamente il sindacato.
Difendere Israele sui media, tra like e complessità
di Nathan Greppi
Per capire quali sono le tattiche per poter contrastare la disinformazione che circola nei media e sui social riguardo a Israele, giovedì 7 novembre si è tenuto presso la Sala Segre della Scuola Ebraica di Via Sally Mayer un incontro curato dai responsabili del sito Progetto Dreyfus assieme all’Adei Wizo e alla Comunità Ebraica di Milano, dal titolo Tra like e complessità. Istruzioni per la difesa di Israele sui media.
L’editore di Ha’aretz, Amos Schocken, sostiene i terroristi di Hamas: “Sono combattenti per la libertà”
di Ludovica Iacovacci
A seguito dei commenti dell’editore Amos Schocken, in cui si riferiva ai terroristi di Hamas come “combattenti per la libertà”, centinaia sono state le cancellazioni e le richieste di risoluzione dell’abbonamento del giornale. E il Ministero dell’Interno ha annunciato la sospensione di tutta la cooperazione e la pubblicità
7 ottobre 2023 – 7 ottobre 2024: la responsabilità dei giornalisti e delle femministe nei confronti dell’opinione pubblica
di Ludovica Iacovacci e Pietro Baragiola
Dopo l’intervento di Giuliano Ferrara, è stata la volta della tavola rotonda fra giornalisti e intellettuali, moderata dal giornalista del Corriere della sera Paolo Salom. Sono intervenuti: Mario Sechi, Pietro Senaldi e Daniele Capezzone (Libero), Iuri Maria Prado, Klaus Davi e Ilaria Borletti Buitoni.
Il disegno diabolico di Khamenei e l’opinione del principe Bin Salman (Non sarebbe forse il tempo di dargli ascolto?)
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Corrispondenti, inviati e commentatori – invece di raccontare quanto un Paese democratico, come Israele, fosse obbligato a difendere i propri cittadini – sono rimasti prigionieri delle menzogne e della false analisi diffuse dalla grande maggioranza dei palestinesi. Perché?
J’accuse: come un titolo può cambiare la realtà. Percezione e propaganda nella stampa internazionale
di Sofia Tranchina
Accuso i media che, per motivi politici o per disattenzione, hanno condotto una campagna abominevole, ingannando l’opinione pubblica e oscurando la cronologia dei fatti. Accuso le testate che svendono la verità per un titolo accattivante ma fuorviante, senza preoccuparsi di ciò che il lettore comprende. Accuso i giornalisti che scelgono sinonimi ingannevoli
Approfondimento sui media/4. Alessandro Sallusti: «Il pericolo maggiore? L’indifferenza»
di David Fiorentini
Il direttore de Il Giornale è lapidario: «Stare dalla parte di Israele, come siamo stati, è scegliere di stare dalla ‘nostra’ parte, dalla parte del mondo occidentale e del mondo libero». Intervista ad Alessandro Sallusti.
Approfondimento sui media/2. Marco Travaglio: “L’antisemitismo cresce perché qualcuno attribuisce le colpe di Netanyahu e dei suoi sostenitori a tutti gli ebrei”
di Redazione
Nel contesto dell’inchiesta condotta da Mosaico/BetMagazine sulla reazione dei media italiani agli attacchi del 7 ottobre e alle loro conseguenze, abbiamo intervistato il direttore della versione cartacea del Fatto Quotidiano che ha recentemente pubblicato ‘Israele e i palestinesi, in poche parole’ (PaperFIRST), un volume che cerca di raccontare la storia della questione israelo-palestinese focalizzandosi sui fatti, senza scadere nella tifoseria.
Così i terroristi manipolano le narrazioni mediatiche per i loro fini. Parla un portavoce della Jihad islamica
di Redazione
Il terrorista ha fornito dettagli su come è stata orchestrata e divulgata la menzogna dell’attacco israeliano all’ospedale Ahly Al-Arabi Baptist Hospital . Riguardo alle immagini fuorvianti provenienti dalla Striscia di Gaza, che ritraggono bambini e adulti feriti, ha dichiarato: «Abbiamo notato un particolare interesse nello sfruttare una certa narrazione e lo abbiamo implementato. Anche se la storia è falsa, viene promossa».
7 ottobre 2023 – 7 aprile 2024. Le responsabilità dei media
di Francesco Paolo La Bionda
Prima Klaus Davi ha parlato dell’uso dei media da parte di Hamas, che punta ai social per i giovani. Sul trattamento del conflitto da parte dei media e sul ruolo che questi devono svolgere nel contrastare l’antisemitismo crescente è tornata una tavola rotonda con Ferruccio De Bortoli, Maurizio Molinari, Mattia Feltri e Alessandro Sallusti.