di Nathan Greppi
Un ex-consulente della BBC Ha scritto un rapporto di 19 pagine, nel quale ha affermato che la BBC Arabic ha dato spazio a giornalisti che hanno fatto commenti antisemiti. Tra questi un uomo che ha dichiarato che gli ebrei dovrebbero essere bruciati “come fece Hitler”, apparso come ospite su BBC Arabic 244 volte in un anno e mezzo.
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Gaza: giornalista per la tv tedesca era un membro di Hamas
di Nathan Greppi
Ahmed Abu Matar era un membro dell’ala militare di Hamas ed è stato eliminato in modo mirato dall’IDF il 19 ottobre a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In seguito alla rivelazione, la ZDF ha sospeso ogni forma di cooperazione con la Palestine Media Production (PMP), dove l’uomo era impiegato come ingegnere e che ha collaborato per decenni con l’emittente tedesca.
Stampa e propaganda quotidiana in Italia: l’intervento di Sergio Della Pergola all’evento Ucei al Cnel
di Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
Pubblichiamo l’intervento integrale del professore al convegno intitolato “La storia stravolta e il futuro da costruire” organizzato dall’Unione delle comunità ebraiche italiane al Cnel il 12 ottobre. Un discorso potente il suo.
Italia-Israele: frase shock nel Tg3 e fiocco nero in diretta, la Rai nel vortice delle proteste
di Pietro Baragiola
“L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo” ha affermato Jacopo Cecconi chiudendo la diretta da Udine. Mentre il giornalista di RaiSport Alessandro Antinelli, al termine del match, ha indossato un fiocco nero, un gesto dedicato ai 250 giornalisti uccisi a Gaza in un contesto che lui stesso ha definito “il genocidio perpetrato da Israele”.
La propaganda di Al Jazeera influenza l’intelligenza artificiale
di Nathan Greppi
ChatGPT, Gemini, Perplexity e Grok indicano Al Jazeera come una delle loro fonti più affidabili sull’argomento. In risposta alle domande del Free Beacon, le chatbot hanno elogiato Al Jazeera per la sua “affidabilità” e “credibilità”. ChatGPT usa anche Reuters, l’Associated Press e Haaretz, mentre il più moderato Times of Israel viene usato solo occasionalmente. Per Gemini sono affidabili anche Mondoweiss, sito antisionista, e siti e ONG israeliane di estrema sinistra.
In prima linea sull’ottavo fronte: chi difende Israele fuori dalla comfort zone
di Davide Cucciati
Una serata in comunità in cui i giornalisti invitati hanno potuto ascoltare i racconti dal vivo di Ilan Dalal, padre di Guy Gilboa‑Dalal, giovane israeliano ancora ostaggio a Gaza, e Adi Karni, soldato dell’esercito israeliano che ha combattuto sia nel nord, contro Hezbollah, sia nel sud, nella Striscia di Gaza.
Il Riformista e la scelta di fare contro informazione su Israele. Velardi: «un successo sorprendente»
di Ilaria Myr
In soli tre mesi si è fatto promotore di diverse iniziative volte a contrastare la disinformazione dominante sulla maggior parte dei media nazionali, raggiungendo una crescita degli abbonamenti e dei lettori. In questa intervista esclusiva a Mosaico-Bet magazine, il direttore racconta le motivazioni e i risultati di una scelta controtendenza.
Fake News ritrattata: i media internazionali smentiscono la notizia dell’attacco israeliano al centro di aiuti di Rafah
di Pietro Baragiola
Martedì 3 giugno, la Gaza Humanitarian Foundation (GHF) ha diffuso immagini delle telecamere di sicurezza provenienti dal sito del presunto incidente, mostrando che non si è verificato alcun attacco di questo tipo e smentendo tutte le accuse. Tuttavia, la fake news era già stata condivisa da molti media internazionali che l’hanno diffusa senza prima effettuare alcuna verifica, scatenando così numerose critiche nei confronti di Israele.
Il Riformista lancia “Le ragioni di Israele”, per favorire un confronto libero da pregiudizi, contro l’intolleranza
di Redazione
Dal 20 maggio una pagina quotidiana interamente dedicata all’approfondimento sullo Stato ebraico: questa la nuova iniziativa del quotidiano diretto da Claudio Velardi. “In un momento storico in cui l’antisemitismo torna a rialzare la testa in maniera minacciosa, è doveroso offrire uno spazio di analisi, riflessione e confronto libero da pregiudizi dando voce a studiosi, giornalisti, intellettuali e testimoni diretti, con l’ambizione di offrire strumenti per capire, senza filtri o barriere”.
L’odio per gli ebrei e Israele: una macchia che si estende nel mondo della cultura
di Esterina Dana
Il libro di Greppi raccoglie una ricca e variegata produzione documentaria di esternazioni, elucubrazioni e comportamenti che fanno capo ai pregiudizi antisemiti più biechi, sebbene ritoccati con un maquillage più moderno. Indagando nell’anarchia comunicativa dominante, l’autore ordina le manifestazioni di ostilità verbale e non verbale in capitoli che attendono al mondo del giornalismo, dei social network, dell’istruzione e della cultura conniventi le politiche di sinistra.
“Noi, che la morte l’abbiamo già uccisa”. Presentato in via Guastalla il libro di Bruno Dardani
di Nathan Greppi
Nel volume, presentato domenica 6 aprile presso la Sinagoga Centrale di Via Guastalla in un incontro organizzato da Kesher, il giornalista, alterna ricordi personali dei suoi viaggi e analisi basate sui fatti, e tratta i falsi miti su Israele e i palestinesi. Di questo e altro hanno parlato gli altri relatori.
Perché i media occidentali enfatizzano alcuni fatti e ne tacciono altri? Si sveglieranno mai da questa visione distorta?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Peggio della disinformazione è la non-informazione. Silenzio è la parola adatta a molte testate italiane. Ci sono eventi che i media ignorano indipendentemente dalla posizione politica della testata. Un esempio particolarmente grave: gli ostaggi israeliani.













