Israele

“Le sue azioni hanno danneggiato il successo del film”: i commenti propalestinesi di Rachel Zegler e il flop di “Biancaneve”

Spettacolo

di Pietro Baragiola
Negli ultimi giorni la Walt Disney Pictures ha raccontato alla rivista Variety di aver dovuto incrementare la sicurezza assegnata alla star israeliana Gal Gadot a causa delle continue manifestazioni pro-palestinesi che hanno circondato l’uscita del nuovo live-action di Biancaneve, in cui lei interpreta la Regina Cattiva.

Il 1° aprile di cent’anni fa nasceva a Gerusalemme la Hebrew University

Israele

di Michael Soncin
Su un semplice palco di legno, 100 anni, nel 1925, veniva fondata l’Università Ebraica di Gerusalemme, venendo riconosciuta anno dopo anno come un punto di riferimento a livello internazionale, un centro accademico pionieristico tale da plasmare in modo significativo il panorama intellettuale, scientifico e culturale di Israele.

“Musica per la Vita”: il pianista Davide Cabassi in concerto a Milano per gli Amici di Magen David Adom

di Pietro Baragiola
Giovedì 27 marzo si è tenuta la serata di raccolta fondi dell’associazione, che ha visto l’esibizione del maestro pianista Davide Cabassi nel concerto Musica per la Vita. L’evento, tenutosi al Circolo Filologico Milanese, è stato condotto dal giornalista Klaus Davi, e ha visto la partecipazione di due paramedici del Magen David Adom.

Persone in spiaggia a Tel Aviv (Boris B, Shutterstock)

Israele e il paradosso della felicità: perché è tra i Paesi più felici al mondo?

Israele

di Marina Gersony
Il segreto? Resilienza e comunità. Se c’è una cosa che gli israeliani sanno fare bene, è adattarsi e non perdere mai la speranza. Vivere in un contesto complesso ha sviluppato in loro una capacità unica di affrontare le difficoltà. E non solo sopravvivere, ma trovare momenti di gioia anche nei periodi peggiori. Non è un caso che Israele sia al quinto posto al mondo per supporto sociale. Qui, se hai un problema, non sei mai davvero solo. Dopo ogni crisi, la solidarietà cresce.

Kippah

In Usa, un quarto degli adulti cresciuti ebrei non si identificano più come ebrei

Mondo

di Nina Prenda
Il rapporto si concentra sul fenomeno del “cambiare religione” in tutto il mondo e si basa su dati ottenuti da quasi 37.000 americani e oltre 41.000 individui in altri 35 Paesi, tra cui Israele. Negli Stati Uniti, solo il 76% degli intervistati che hanno affermato di essere cresciuti ebrei si identificano ancora come tali. Del restante 24%, il 17% ora si descrive come non affiliato, il 2% come cristiano e l’1% come musulmano.