di Francesco Paolo La Bionda
Il comparto tecnologico di Israele ha dimostrato la sua resilienza lo scorso anno, segnato dalle proteste contro la riforma giudiziaria proposta dal governo Netanyahu, dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e il successivo conflitto a Gaza, oltreché dalle tensioni economiche e politiche a livello globale.
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Settore tecnologico israeliano: calo di finanziamenti e di nuove startup nella prima metà dell’anno
di David Fiorentini
Nei primi sei mesi del 2023 hanno infatti ammontato a 3,9 miliardi di dollari, il 29% in meno rispetto al semestre precedente. Un calo, peraltro, in accelerazione: solo tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno la contrazione è stata infatti ben del 10%.
Israele: preoccupa il futuro del settore hi-tech. Lo dice l’Israel Innovation Authority
di Giovanni Panzeri
I dati riportati nel report annuale dell’Authority descrivono un calo dei finanziamenti di oltre il 70% rispetto al 2022. A pesare la generale recessione dei mercati globali causata dalla guerra in Ucraina, ma anche la seria fase di tensioni interne e dalle preoccupazioni suscitate nel settore dal tentativo di riforma giudiziaria.
Israele: il mondo hi-tech protesta contro la riforma giudiziaria e trasferisce all’estero i conti
di Ilaria Myr
Il malessere del potente mondo hi-tech, che ha fatto meritare il titolo di start-up nation a Israele, è sempre più forte e diffuso, come dimostrano le manifestazioni di protesta e i continui annunci di aziende di ritirare i propri conti dal Paese per timore dell’impatto che la riforma giudiziaria avrà sul settore e l’economia.
Le aziende high-tech israeliane per l’occupazione delle donne haredi
di Paolo Castellano
Israele è la start-up nation per eccellenza. Un modello che altri paesi cercano di imitare per sviluppare i loro sistemi produttivi investendo principalmente sul settore high-tech.