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Biciclette e nastri gialli: Milano si unisce al “Ride to Bring Them Home Now” per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani

Italia

di Pietro Baragiola
Domenica 14 gennaio decine di ciclisti si sono riuniti a Milano alle 11 del mattino in Via Washington per dare il via al “Ride to Bring Them Home Now”, l’evento ciclistico lanciato nelle principali città del mondo per sostenere gli ostaggi israeliani che 100 giorni fa, il 7 ottobre 2023, sono stati catturati dai terroristi di Hamas.

Germania e Ungheria concedono la cittadinanza agli ostaggi israeliani. Nuove prospettive nelle complesse trattative di liberazione

Mondo

di Redazione
Si tratta di israeliani che hanno familiari nati nei paesi dell’Europa centrale. Questa concessione è avvenuta come parte di accordi che hanno portato al rilascio di palestinesi da parte di Israele. Tuttavia, nonostante ostaggi ebrei israeliani abbiano ottenuto la cittadinanza tedesca e ungherese, alcuni di loro sono ancora detenuti.

L’imparzialità non è più una virtù

Opinioni

di Emanuele Calò
Ho visto una locandina di un convegno milanese su Gaza, organizzato di recente da chi intitola la propria esistenza alla battaglia per la legalità, tenuto presso un istituto scolastico. È un po’ la fotocopia di migliaia di convegni precedenti e di altrettante migliaia di convegni a seguire.

7 ottobre – 7 gennaio: bilancio di tre mesi di conflitto

Israele

di Anna Balestrieri
Le perdite da parte israeliana ammontano a circa 1.200 persone. Dall’inizio dell’operazione di terra sono 176 i soldati che hanno perso la vita nel confronto con l’organizzazione terroristica. Il numero di ostaggi che si crede essere tuttora nelle mani di Hamas è di 136. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, almeno 22.722 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano dall’inizio della guerra.

130 ostaggi ancora a Gaza: la protesta delle famiglie

Israele

dalla nostra inviata Sofia Tranchina
I genitori degli ostaggi, i fratelli, gli amanti, gli amici, i figli, i nipoti e chiunque percepisca l’urgenza della causa, si radunano sabato 30 gennaio davanti alla base militare di Tel Aviv con una sola richiesta per il governo Netanyahu e il Gabinetto di Guerra: che la liberazione degli ostaggi sia una priorità assoluta.