di David Zebuloni
Il risultato politico importante, nonché l’exploit della destra israeliana, è risultato a molti inaspettato non solo per il presunto pareggio previsto dai sondaggi, ma anche e soprattutto per la natura stessa della composizione della nuova coalizione, che comprende il partito di estrema destra di Smotrich e BenGvir, diventato la terza forza del Paese.
elezioni israeliane
Israele, elezioni 2022: Benjamin Netanyahu, il mago del Marketing Politico
di David Zebuloni
Da filmati su instagram e tik tok diventati virali, a blitz nella spiaggia di Tel Aviv in tenuta sportiva, dall’invito su telegram a videochiamarlo, dando il suo numero di telefono privato, ai tour con il ‘bibibus’, un autobus superblindato trasparente con cui gira le città: nell’attuale campagna elettorale Netanyahu ha fatto e sta facendo di tutto di tutto per rimanere attuale e rilevante.
Elezioni 2021: domani 23 marzo Israele torna alle urne. Ci sarà un vincitore?
di David Zebuloni
Le possibili alleanze di Netanyahu porterebbero ai 61 necessari per vincere, mentre la sinistra arriverebbe a malapena a 10 seggi. Ma se la soglia di sbarramento facesse sfumare le alleanze, si andrebbe ancora alle elezioni.
Ron Huldai: lo storico sindaco di Tel Aviv si candida con un nuovo partito per far rinascere la sinistra israeliana
di David Zebuloni
Sindaco di Tel Aviv dal 1998 a oggi, Huldai ha deciso di fondare un nuovo partito a sinistra, chiamato HaIsraelim, in vista delle quarte elezioni in due anni, previste per il 23 marzo 2021. L’obiettivo è risollevare una sinistra israeliana ormai quasi estinta.
Elezioni in Israele: Netanyahu ce l’ha fatta, di nuovo
di David Zebuloni
Secondo i primi risultati (mancano i voti dei soldati e degli invalidi), Netanyahu ottiene 37 mandati e Gantz 32. Un divario di cinque mandati che potrebbe fare la differenza, dando a Netanyahu il privilegio di poter formare una coalizione senza più dover dipendere dall’avversario.
Israele: l’11 dicembre 2019 scade il termine per la formazione di un nuovo governo
di Luciano Assin (fonte Alganews)
Dopo che sia Benjamin Netanyahu che il suo rivale politico Benny Gantz non sono riusciti a formare una coalizione di governo, il regolamento politico del paese prevede la possibilità che qualsiasi deputato che riesca a raccogliere almeno 61 firme abbia l’opportunità di ricevere una deroga di 14 giorni dal Presidente dello stato per formare un governo.
Israele: Gantz rinuncia a formare il governo. Si va, per la terza volta, alle elezioni
di Roberto Zadik
Nel suo discorso dimissionario, Gantz ha ripetutamente criticato l’ex premier, dicendo che Israele necessita più che mai di una leadership votata al bene del Paese e non agli interessi personali dei singoli. Ha poi accusato pesantemente Nethanyahu “stai trascinando il Paese su una strada pericolosa che avrà conseguenze storiche pesante ed è colpa tua”.
Rivlin affida il governo a Gantz, che ha 28 giorni per trovare una maggioranza. “Servirò tutti gli israeliani”
di Redazione
Il leader di Blu Bianco ha fino al 20 novembre per riuscire a comporre una maggioranza di governo. Se non ce la facesse, la maggior parte dei legislatori potrebbe tentare di appoggiare qualsiasi membro della Knesset – compresi Netanyahu e Gantz – come primo ministro. Se anche ciò fallisse, il paese sarebbe costretto allo scenario senza precedenti di una terza elezione in meno di un anno.
Ehud Barak torna in politica e creca nuovi alleati contro Netanyahu. Con lui anche la nipote di Rabin
di Paolo Castellano
Con l’obiettivo dichiarato di sconfiggere politicamente Benjamin Netanyahu, torna in politica Ehud Barak, ex-primo ministro di centro-sinistra nel periodo tra il 1999 e 2000. Sono in corso colloqui con Blu-Bianco, del partito laburista israeliano e di Meretz, mentre Noa Rotman, nipote di Yitzhak Rabin, ha già aderito al nuovo partito di Barak. Che potrebbe creare qualche problema a Netanyahu.
Voto a settembre: Netanyahu all’attacco delle “vecchie élites”
di Aldo Baquis, da tel Aviv
Bibi rischia l’incriminazione. È stato messo al tappeto dallo scontro fra Avigdor Lieberman e gli haredim di Gur. Ha scatenato i malumori americani rinunciando a formare il governo.
Netanyahu incriminato per corruzione: Likud in forte calo in vista delle elezioni secondo i sondaggi
di Redazione
Il Procuratore Generale dello stato Avichai Mandelblit ha stabilito di incriminare il premier Benyamin Netanyahu per sospetta corruzione e frode in inchieste che lo coinvolgono. Una decisione, questa, che peserà molto sui risultati delle elezioni del 9 aprile, secondo un sondaggio del Times of Israel.
Netanyahu, Gantz, Lieberman: radiografia politica di tre leader “miopi” e inconcludenti
di Aldo Baquis, da Tel Aviv
Non ci sono innocenti in questa querelle elettorale, tutti colpevoli di egocentrismo. È la più grave crisi istituzionale dello Stato d’Israele dalla sua fondazione: non era mai capitato che in meno di un anno si andasse alle elezioni tre volte, per l’incapacità dei leader politici di formare un governo stabile.